Sulla copertina una bellissima libellula,con le ali tenute ferme da quattro pezzetti di scotch.. Ho scelto questo libro per la mia passione per questi insetti, sospettando però che trattasse di altro… Quella libellula si chiama Arianna, e forse è l’unica a non soffrire per quelle ali che non possono volare, perché le ha sempre avute cosi… Chi la guarda ogni giorno invece, la sua famiglia, deve ancora imparare ad accettare quello scotch…

Arianna è una bambina cerebrolesa grave, figlia di due genitori neurologi, che capiscono probabilmente meglio di ostetriche e ginecologi quello che sta succedendo nelle ore successive alla nascita della loro figlia. Intorno ad Arianna ruota la storia della sua famiglia, una “famiglia speciale” e “diversamente normale”, perché è così che ci si sente con una bambina disabile: speciale non è Arianna, speciale è chi la circonda, per forza!

Il libro è scritto in alternanza dalla mamma,dal papà, dalla sorella e dal fratello. Età diverse, ruoli diversi, sentimenti contrastanti e mutevoli, danno vita ad un quadro tanto realistico, concreto, in alcuni momenti molto duro da accettare, in altri commovente. Senza ipocrisia, si ammette che un figlio disabile è faticoso. La stanchezza a volte toglie il fiato. Nonostante la durezza, il realismo di ogni singolo episodio, enorme è l’amore che unisce questa famiglia intorno a questa bimba, e potente la forza con cui questa bimba, nonostante le sue ali bloccate, insegni l’essenzialità della vita.

Laura Cattaneo, 2016

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.135

Se Arianna – Recensione ultima modifica: 2016-09-16T09:00:14+00:00 da Laura Cattaneo

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