A un primo ascolto sembra una parola magica, siblings in realtà è un termine inglese neutro che non ha una vera traduzione italiana. Di fatto corrisponde a “fratelli”, dato che nella nostra lingua utilizziamo il maschile anche per indicare un misto di fratelli e sorelle.

Ultimamente, in virtù di questa disparità di genere, siblings viene adottato anche in italiano. Alessia Farinella, docente di Pedagogia speciale all’Università di Torino, organizza il suo breve saggio in tre parti principali, ovvero le tre fasi di una relazione con un fratello disabile: l’incontro, la crescita e l’età adulta. Piccole testimonianze di diversi siblings aprono i singoli capitoli/argomenti, dalle difficoltà nel convivere con una persona disabile, ai benefici che questo ha comportato nelle relazioni sociali esterne, passando per il ruolo determinante dei genitori.

A commento delle testimonianze, la pedagogista analizza e spiega le dinamiche comportamentali nel rapporto con un fratello disabile, mettendo in luce aspetti decisamente interessanti e positivi. Un ottimo quadro che vuole valorizzare la relazione fraterna, a prescindere dai limiti che la disabilità può imporre. Sicuramente consigliato anche per la lettura scorrevole.

Matteo Cinti, 2015

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.130

Siblings – Recensione ultima modifica: 2015-03-19T09:40:53+00:00 da Matteo Cinti

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