Una grande gioia

Carissimi voi tutti che siete alla redazione di Ombre e Luci, ho provato una gioia grande nel leggere il numero del giornalino tutto dedicato a Mariangela!
«Cara Mariangela, non basterebbe un intero numero di Ombre e Luci per contenere tutti i “grazie!” scritti dai papà, dalle mamme, dagli amici e amiche di Fede e Luce». Questo mi ero detta dentro di me prima che arrivasse il giornalino. Anch’io mi unisco a tutte le persone che hanno scritto ad Ombre e Luci e ringrazio di cuore Mariangela per tante cose che sono cambiate in bene nella mia vita. Mi è stata tanto vicina come amica, come mamma, come mamma nella fede e nella crescita di quest’ultima. Grazie di cuore a tutta la redazione.
Corinna Giorgi


Dove non aver paura

Sono entrata a far parte della famiglia di Fede e Luce, assieme a mio figlio Francesco, disabile mentale grave che ora ha 43 anni, ed a mio marito Sergio, nel 1986.
Ora, a distanza di tanti anni, non posso più pensare alla mia vita ed a quella di mio figlio, senza la presenza e la compagnia della comunità di Fede e Luce.
Avevo accettato, seppure con una certa diffidenza, l’invito a provare a conoscere questi amici, su sollecitazione di una famiglia che già faceva parte della comunità, e mi sono subito felicemente stupita di trovarmi fra genitori che si interessavano a noi, e ragazzi che ci offrivano la loro disponibilità a stare con mio figlio.
Capii subito che era un luogo dove non si aveva paura dello sguardo degli altri.
Sono riuscita a trarre da queste amicizie vere, coraggio, speranze, certezze che non siamo soli, che insieme continueremo a credere che i nostri figlioli non sono soltanto un carico, una fatica.
Anzi, dopo tanti anni, ho imparato a considerarli uno stimolo per aprire il nostro cuore verso gli altri.
Un abbraccio.
Elisa Sturlese


Cosa mi direbbe di fare?

Ho vissuto intensamente e dolorosamente la morte di Mariangela. Sono stata sopraffatta dai ricordi che simili a cavalloni mi sovrastavano e sbattevano sulla battigia della memoria: dal mio primo incontro a Palmi, la venuta da noi a Monopoli con Paolo, il pellegrinaggio a Lourdes 2001, la sua vicinanza in un momento tragico della mia vita, l’ultima telefonata.
Terminata questa ondata, c’è stata la presa d’atto, il prendere consapevolezza del suo esistere.
Il suo passaggio nelle vite di ciascuno e di tutti ha avuto un senso, grande, manifesto e misterioso al medesimo tempo.
Sotto gli occhi di tutti il merito di aver fondato Fede e Luce in Italia e nell’esserne stata testimone autentica, fedele e sempre portatrice di frutti.
Ma c’era anche il mistero del suo darsi a ciascuno in modo speciale e individualizzato. Io spesso le dicevo che Lei era importante per me tanto che, nonostante la lontananza, in ogni momento essenziale e topico della mia vita mi veniva spontanea la domanda: “Cosa mi direbbe di fare Mariangela?”. E poi sempre, attraverso un segno, trovavo la risposta.
Mi mancherà, certamente, ma non mi mancherà, altrettanto certamente, perchè le sue risposte ci saranno.
Vanna Rossani

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.130

Dialogo aperto n.130 ultima modifica: 2015-03-19T09:45:53+00:00 da Redazione

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