– Accorgetevi di me

Io appartengo al gruppo Fede e Luce da nove anni circa. In questo tempo è nata una grande amicizia fra noi. Io mi trovo bene con tutti i membri del mio gruppo, “L’Arcipelago”, composto da tante persone che vengono o no agli incontri, ma quello che mi preme più di tutto è sottolineare che Fede e Luce ha un significato molto profondo nella società in cui viviamo: con i suoi pregi e i suoi difetti si cerca di migliorarci.
Per me l’amicizia è importante con tutti, anche l’inserimento nella società di tutti i giorni, con tutto quello che comporta. Bisogna sapersi accettare per quello che si è.
Spero che nel mio futuro io riesca ad ottenere ciò che voglio, anche se è impossibile. Ognuno di noi ambisce a qualcosa nel lavoro, nell’amore, e in altre cose più gratificanti che diano un cambiamento. Vorrei tanto esser considerato di più, ma io più cresco e più rimango come ero prima. Se qualcuno vuole posso continuare a scrivere, affinché gli altri si accorgano di me, per quello che vorrei avere dalla vita. Io sbaglio a pensarci sempre, perché diventa un’ossessione, però io ci conto che si avveri.
Ciao

Giovanni Grossi


Un amico è un amico

L’amicizia è un sentimento che bisogna saper coltivare. Ci sono degli amici che sono amici sinceri e quando uno si trova in difficoltà essi sono sempre disposti ad aiutare l’amico. Invece a volte ci sono degli amici che sono amici finché pensano di raggiungere uno scopo, se poi lo scopo non lo raggiungono e l’amico si trova nei momenti difficili, si allontanano e ciò non è belio perché se uno è amico deve essere amico nel vero senso della parola e deve aiutare l’amico nei momenti difficili. Coloro che si dimostrano amici solo nei momenti facili sono opportunisti ed egoisti.
Tra gli amici è importante che ci siano rapporti buoni, affetto, simpatia e comprensione, perché se tra gli amici i rapporti non sono buoni e non vi è né simpatia, né comprensione, né affetto, si creano dei problemi e in tal caso è meglio perdere quegli amici. Se invece tra gli amici il rapporto è buono e ci si comprende, tutto procede bene.
Come dice il proverbio, chi trova un amico trova un tesoro e, come dice la canzone di Venditti, ci vorrebbe un amico per dimenticare il male.
Io alla comunità Fede e Luce dove vado ogni 16 giorni ho tanti amici con i quali ho degli ottimi rapporti. E non ci vediamo solo quando ci sono gli incontri, ma a volte ci sentiamo anche per telefono: questo è il bello dell’amicizia. Ciascuno di noi con l’amico si deve consolare e confidare, specialmente nei momenti difficili, però sempre a una condizione: basta che l’amico non faccia due parti in commedia, perché se fa la doppia parte, è meglio perderlo.
Se non ci fosse l’amicizia il mondo sarebbe finito.

Maurizio Marcolini – Comunità S. Anna Roma


Compagni di viaggio

Vi scrivo per dire che il giornale, gli argomenti che tratta, l’impostazione degli articoli mi soddisfa solo in parte. Non è una critica questa mia, sono sicura che, con la lettura di un numero solo, il mio giudizio può essere solo parziale e in ogni caso mai esaustivo del tema che avete assunto come vostro: migliorare le condizioni di vita dei disabili e dei loro amici e familiari.
Io sono affetta da Sclerosi Multipla, già inabile e invalida 100%, ex infermiera professionale, sento di poter dire che conosco poco della vita sia essa sana o malata perché, per vaste che siano le mie esperienze, ho solo 35 anni di vita all’attivo.
Mi considero fortunata ad essere entrata in contatto con voi, sicuramente troverò molto da poter imparare, ma mi piacerebbe che ci fosse uno spazio, forse solo diversamente occupato, per parlare dei doni che proprio attraverso i malati arrivano a tutti coloro che cercano, con tutta la buona volontà e la disponibilità di cuore e corpo, di esserci compagni di viaggio.
Vi ringrazio per l’attenzione che avete avuto nei miei riguardi.

Lucìa Pintonello Tradate (VA)

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.69, 2000

Sommario

Editoriale

Rosamaria di M. Bertolini

Speciale: La sua vita nelle loro mani

Gli siamo grati per questo di T. Cabras
La sete e l’acqua della speranza di don Marco Bove
“Coraggio Immacolata!” di Pennablù

Articoli

Mettersi in gioco di Silvia Tamberi
A proposito di sentimenti: la recensione a cura di T. Cabras e N. Livi
Villaggio senza barriere di M. Lenzi
Conferenza nazionale sull’handicap di C. C. Barbieri
La sofferenza di J. Vanier

Rubriche

Dialogo aperto
Vita Fede e Luce

Libri

Il libro di Johann “Io vi ho amati tutti”, Johann Heuchei
Clara va al mare - Recensione, Guido Quarzo

Dialogo aperto n. 69 ultima modifica: 2000-03-27T12:08:21+00:00 da Redazione

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