La celebrazione della Nascita di Gesù prende ogni anno un posto rilevante nella società del Benin. La causa, non è affatto da imputare all’aspetto “marketing” come tentano di far credere alcune opinioni poco accorte. Piuttosto, la costante crescita dell’atmosfera natalizia traduce lo slancio di una comunità appassionata ai valori della condivisione e della gioia.

La vicinanza degli uni verso gli altri in questa Festa si manifesta attraverso l’azione della grazia di Dio, per mezzo del suo incommensurabile amore. Le chiese, qualunque sia la loro appartenenza, esultano e cantano. Le chiese cattoliche, che sono quelle che conosciamo meglio, si riempiono di luci e di preghiere; presepi e ghirlande avvicinano i cuori ad un mistero tanto grande quale è l’incarnazione del Figlio di Dio.

Le finestre delle case risplendono e scintillano

Soprattutto nei villaggi, davanti ad ogni porta è piantato un legno sul quale troneggia una coppa di frutti di papaya e all’interno brucia una fiammella alimentata dall’olio di palma. La proclamazione del Cristo come Luce del mondo è inequivocabile.
I cristiani cattolici del Benin osservano la liturgia latina che prevede la messa di mezzanotte e la messa del giorno di Natale, precedute dagli esercizi spirituali legati al periodo dell’Avvento.

Come spesso si dice: “Dopo l’ufficio divino c’è l’ufficio di… vino”.

Nelle parrocchie, nelle famiglie negli uffici pubblici e nei quartieri delle città e dei villaggi si organizzano delle allegre riunioni. Soprattutto i bambini sono gli invitati privilegiati. Genitori, amici e benefattori, travestiti o no da Babbo Natale, offrono loro dei regali. Ah, i regali! Tutti i bambini vogliono riceverne! E’ per questo, che a Natale, come di incanto, tutti diventano buoni.

I Kaleta: parlare della festa del Natale senza ricordare questi “piccoli clowns” mascherati dalla testa ai piedi, porta ad escludere una figura emblematica di questa festa. A dire il vero, l’uscita dei kaléta, i loro canti e danze sono un’aggiunta all’ambiente natalizio. Non dispiacia ai bambini paurosi!

Natale per i beninesi cristiani o no, è più che simbolico, è la gioia di vivere su questa terra in cammino verso l’Eternità. E quando il Natale è passato si prendono subito appuntamenti per l’anno seguente.

Sr. Marie Antoinette – Benin

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.124

Joyeux Noël! ultima modifica: 2013-12-14T11:29:00+00:00 da Redazione

Ogni mese inviamo una newsletter

Ci trovi storie, spunti e riflessioni per provare a cambiare il modo di vedere e vivere la disabilità.

Se prima vuoi farti un'idea qui trovi l'archivio di quelle passate.

Ti sei iscritto. Grazie e a presto... anzi alla prossima newsletter ;) Se ti va, quando la ricevi, facci sapere che ne pensi. Ci farebbe molto piacere.