Antonio Galdo introduce questo libro definendolo un libro sull’amore, sul bisogno della relazione con l’altro, partendo dall’affermazione di Aristotele che “non si può essere felici da soli”

L’altruismo è un gene presente nell’uomo (e negli animali) fin dall’infanzia. Per decenni però abbiamo messo al centro dei nostri comportamenti l’io, disconoscendo l’energia che si sprigiona all’interno di una comunità che interagisce. Tuttavia la crisi economica sta dimostrando che l’egoismo non funziona come strumento di progresso e di benessere di una società.

L’autore ci presenta storie e situazioni diverse in cui l’altruismo e la possibilità di relazione tra le persone sono centrali: nella progettazione di una città, nei trasporti, nel modo di abitare di utilizzare e condividere gli spazi, negli orti urbani… Ma anche nel modo di lavorare e di scambiare le idee.

Il metodo della condivisione e dell’ altruismo, in ogni campo in cui viene applicato, sta dando risultati molto positivi, sia nel superamento di crisi operative ed economiche, ma soprattutto nel miglioramento della qualità della vita delle persone. Forse è un’utopia? Si chiede l’autore, sicuramente è la speranza di una civiltà nuova.

È un metodo antico possiamo rispondere, suggerito duemila anni fa da Gesù Cristo.

Rita Massi, 2013

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.122

Chiudi gli occhi e guardami. Vivere la disabilità in famiglia – Recensione ultima modifica: 2013-06-10T15:00:04+00:00 da Redazione

Ogni mese inviamo una newsletter

Ci trovi storie, spunti e riflessioni per provare a cambiare il modo di vedere e vivere la disabilità.

Se prima vuoi farti un'idea qui trovi l'archivio di quelle passate.

Ti sei iscritto. Grazie e a presto... anzi alla prossima newsletter ;) Se ti va, quando la ricevi, facci sapere che ne pensi. Ci farebbe molto piacere.