Sono volontaria dell’Associazione Peter Pan onlus da quando nel lontano aprile del 1996 ho incontrato Marisa, la mamma di Emanuele compagno di classe di mia figlia Cristiana al liceo, morto per un tumore tre anni prima. Quando poi ha saputo che ero entrata a far parte del mondo dei pensionati, Marisa mi ha convinto, con il suo grande entusiasmo, a prendere parte all’avventura di mettere in piedi una casa di accoglienza dove far soggiornare i bambini in cura presso il reparto oncologico del Bambino Gesù di Roma insieme alle loro famiglie, nonno e fratellini compresi, provenienti da tutte le regioni italiane e non solo (in questi 15 anni l’11% delle famiglie ospitate è stato straniero). Questo infatti era lo scopo dell’Associazione Peter Pan l’amico del bambino oncologico fondata il 16 novembre del 1994 da un gruppo di genitori di bimbi malati di cancro e curati presso l’ospedale Bambino Gesù di Roma.
Lascio che Marisa ricordi gli inizi di questa avventura…

“Gianna ti ricordi? Ti ricordi come è cominciata? In reparto durante i cicli di terapia dei nostri figli, non ci eravamo mai incontrate. Ma qualcuno in ospedale aveva deciso che dovevamo assolutamente conoscerci, intuendo che poteva venir fuori qualcosa di buono dalla tua straripante generosità e dalla mia testarda creatività. Ci demmo appuntamento insieme a Walter, un altro papà. Naturalmente, svagate e approssimative entrambe, non ci eravamo dette a quale dei due cancelli ci saremmo incontrate e così aspettammo un bel pezzo, una da una parte , una dall’altra, prima che Walter arrivasse a risolvere la situazione.

Da questa triade nacque Peter Pan. Senza nemmeno programmarlo ci dividemmo i compiti. Del resto, tu da tempo “lavoravi” in ospedale, nel reparto che per te era la tua casa, anche dopo che Maura se ne era andata. Portavi come sempre in quelle stanze la tua solarità e il senso dell’umorismo, con il quale riuscivi in un modo o nell’altro a strappare un sorriso.

Io invece lavoravo fuori, intenta ad inseguire la mia chimera: quel chiodo fisso che mi ero portata dal Minnesota, quell’utopia alla quale anche tu, di tanto in tanto, fingevi di credere. Volevo creare a Roma una casa per chi stava lontano dalla propria. Una casa per chi non poteva permettersi di pagare almeno 60.000 lire al giorno per stare accanto al proprio bambino malato ed era quindi costretto a dormire in macchina o su una sdraio in reparto. Io ero stata in una casa, quando anni prima ero stata costretta ad emigrare in America in cerca di salute per Emanuele.

Sapevo quindi per esperienza quanto fosse importante e quanti problemi avrebbe risolto. Ma di case così ancora non ce n’erano e tutti mi prendevano per matta. Passavo le giornate intere andando in giro a perlustrare palmo a palmo il Gianicolo e tutta la zona intorno a San Pietro. Qualcuno poi mi dette l’indirizzo di Villa Lante a Trastevere, in via San Francesco di Sales, dove mi recai immediatamente. Che posto stupendo! Come sarebbero stati bene i bambini nell’ampio parco che circonda il convento e che sale su fino alla Lanterna del Gianicolo! Alla mia richiesta le suore risposero con un ennesimo “no”. Uscendo dal grande cancello della villa mi pareva di aver toccato il fondo, quel fondo che è proprio necessario toccare perché si verifichi il miracolo. E miracolo fu! Alla mia destra scorsi un edificio abbandonato e fatiscente con l’erba che infestava la soglia di un portoncino che una volta doveva essere stato verde. Mi arrampicai sui tre gradini di accesso e che “visione paradisiaca!” un vasto salone ammuffito, un finestrone con i vetri rotti, ragnatele e polvere dappertutto! Eccola, l’ho trovata! Sarà questa la Casa di Peter Pan!”

Ed un paio di anni dopo fu proprio quella la Casa di Peter Pan… da allora sono passati 15 anni, Peter Pan è cresciuto, tanto che nel 2004 e nel 2007 sono state aperte altre due strutture per cercare di far fronte alle continue e pressanti richieste di aiuto; nelle tre case fino ad oggi sono state accolte più di 450 famiglie.

Col tempo i rapporti con le suore di Villa Lante, le nostre vicine, sono cambiati: ormai ci lega calda ed affettuosa collaborazione, al punto che ora le suore ci hanno concesso in affitto proprio la casa che avevamo chiesto tanti anni fa!”
La Grande di Peter Pan, inaugurata il 16 novembre, raggruppa così le tre strutture già esistenti ed in più aumenterà il numero delle stanze del 30 % arrivando a poter ospitare fino a 33 famiglie per volta.

Noi volontari, lo staff e le famiglie stesse confidiamo di seguitare ad avere il sostegno economico e morale da parte di tante persone, di piccole e grandi imprese e di Enti pubblici e privati che ci ha permesso di offrire la possibilità di stare insieme a famiglie che vivono lo stesso dramma, con le quali condividere quotidianamente angosce e speranze, con la certezza di essere capiti fino in fondo. La spontanea solidarietà che si crea tra le famiglie aiuta a poco a poco a ricostruire un nuovo equilibrio per andare avanti e a sopravvivere in circostanze così estreme. Anche la grande casa di Peter Pan come lo sono sempre statele altre strutture, sarà molto colorata, piena di ambienti comuni dove la vita si svolge insieme, bambini, volontari che si alternano nei vari servizi (pulizie, gioco e se possibile studio con i piccoli e molto altro) genitori e personale professionale. Ognuno di noi nello svolgimento del proprio servizio ha sempre presente lo spirito del nostro Peter Pan:

Non possiamo aggiungere giorni alla vita, ma vita ai giorni

E cerchiamo di impegnarci al meglio anche quando nella Casa a si vivono momenti difficili.
Sul sito www.peterpanonlus.it ci sono molte altre notizie sull’associazione, gli eventi, i progetti le fotografie e le informazione per contribuire o collaborare, i corsi di formazione per i volontari.
Sono molto contenta di aver incontrato Marisa quel lontano giorno di aprile perché in tutti questi anni da conoscenza di tanti meravigliosi genitori che mi hanno insegnato e seguita a farlo, ad essere più forte nel vivere la mia vita.

Rosalba Di Marco, 2011

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.116

La grande casa di Peter Pan ultima modifica: 2011-12-04T09:59:14+00:00 da Rosalba Di Marco

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