“Non bisogna lasciare che siano la trascuratezza, l’abbandono e la solitudine a decretare una vita indegna di essere vissuta”. È quello che dice il presidente di Ass. Ital. Scler. Lat. Amiotr. nell’introduzione al libro, un testo complesso ma è estremamente importante per approfondire temi al nocciolo del nostro vivere ‘ sociale.

Ci confrontiamo attraverso la disabilità con questioni di alto spessore etico, educativo, organizzativo che riguardano il valore che diamo alla vita delle x * persone, di sul ana qualunque sia la sua condizione di salute, o Lc. 3 ginalità sociale, e di risposta possiamo dare perché ogni percorso di vita Ed. Vita e Pensiero possa compiersi in pienezza.

Il titolo sottolinea l’età adulta, quella in cui ciò che abbiamo appreso negli anni della giovinezza può indicare la strada verso la realizzazione personale, affettiva, lavorativa, sociale…

Come può compiersi questo cammino per ogni persona? Come costruire un ambiente, una comunità, che colga l’essere persona, in qualsiasi condizione essa sia, e ricerchi “il modo migliore di completare il percorso di vita” di quella persona?

Il testo, a partire dalla condivisione del sistema di valori cui si riferisce, propone modelli educativi-pedagogici perché questo percorso venga realizzato, senza trascurare il necessario confronto con gli addetti ai lavori che quotidianamente ricercano in questo cammino.

C.T., 2011

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.113

Disabilità ed età adulta. Qualità della vita e progettualità pedagogica – Recensione ultima modifica: 2011-03-04T15:40:14+00:00 da Redazione

Ogni mese inviamo una newsletter

Ci trovi storie, spunti e riflessioni per provare a cambiare il modo di vedere e vivere la disabilità.

Se prima vuoi farti un'idea qui trovi l'archivio di quelle passate.

Ti sei iscritto. Grazie e a presto... anzi alla prossima newsletter ;) Se ti va, quando la ricevi, facci sapere che ne pensi. Ci farebbe molto piacere.