Potete aiutarmi

Sono una vostra abbonata da tanti anni, vi contatto per inoltrarvi una richiesta: una persona che conosco ha recente avuto una nipotina affetta dalla sindrome di Franceschetti, patologia ab‘bastanza rara ma esistente, purtroppo.
Vi chiedo gentilmente se in un prossimo numero della rivista potete dedicare un po’ di attenzione a questa realtà, segnalando magari dei luoghi o persone a Milano e vicinanze che si occupano delle famiglie colpite da ciò, e libri o testimonianze.
Ringrazio e auguro un buon proseguimento.
Beatrice Leali

Abbiamo risposto a questa lettera esprimendo il nostro rammarico per non essere riusciti a trovare un informazione adeguata, se non descrizioni cliniche. Qualcuno dei lettori può mandarci notizie e esperienze riguardanti questa malattia?


Giornatissima a Favignana

Carissimi amici di Ombre e Luci, sono contentissima di parlarvi della bellissima giornata che le comunità di Palermo, Mazara del Vallo e Salemi hanno trascorso il giorno 19 agosto a Favignana grazie all’ospitalità ricevuta dal Sindaco Lucio Antinoro e dai suoi collaboratori. Essi hanno messo a nostra completa disposizione il lido Radangia fornito di apposita pedana, di un grande gazebo con sedie e tavolini, di bagni adatti alle esigenze dei nostri ragazzi e della possibilità di usufruire di consumazioni gratuite presso il bar del lido stesso. Nel pomeriggio abbiamo visitato la famosa Tonnara di Favignana e subito dopo abbiamo fatto un breve giro dell’isola. La cosa più importante è stata l’aver portato testimonianza della splendida realtà di Fede e Luce soprattutto in quest’isola dove ancora a proposito dell’handicap vi è molta arretratezza e in molti casi anche vergogna da parte dei genitori nel mostrare i loro figli alla società. Questi ragazzi pertanto vivono la loro vita in casa senza stimoli e svaghi. Da qui la scelta di trascorrere questa giornata a Favignana: infatti Salvatore Vultaggio, da poco eletto coordinatore della comunità di Salemi, incontrando le famiglie del luogo si è reso conto della necessità di fondare una comunità di FeL e contemporaneamente della difficoltà nel mettere in prati ca tutto ciò. A causa di questi problemi, in fondo quale modo migliore per cominciare se non quello di portare la nostra testimonianza accolta fortissimamente da Esmeralda? Lei è una delle pochissime mamme coraggiose che insieme al figlio Francesco ha vissuto con noi questa meravigliosa giornata. Il percorso è ancora lungo ma speriamo, come dice una bellissima canzone “Mattone su mattone viene su una grande casa”.
Chiara Calascibetta


Incoerenza tra parole e fatti

Sono rimasto scioccato lo scorso anno, nel corso del dibattito sulla bioetica: ho constatato che, durante le conferenze, alcuni assidui parrocchiani, che difendono tenacemente la vita ad ogni costo, sono stati incapaci, durante la messa, di dare segno di pace a mio figlio Antonio, colpito da un grave handicap.
Mi fa veramente male questa incoerenza tra parole e azioni. Incontriamo sacerdoti magnifici, giusti, umili, ma è un peccato che questo avvenga soprattutto a Fede e Luce e a Lourdes.
La Chiesa è la Chiesa intorno ai più piccoli e fragili, dovunque e sempre, perchè è in ciascuno di noi che si nasconde la fragilità, quella fragilità che ci rivelano i nostri “disturbatori illuminati”.
R.B. da O.&l. n. 176


Non è sempre facile!

Sono ce socio sanitaria e lavoro in una residenza sanitaria assistita, collegata ad una clinica psichiatrica. Com’è pesante! Molti pazienti sono colpiti da Alzheimer. Si parla spesso dei maltrattamenti delle persone anziane, ma chi parla di quelli subiti dal personale di cura, da parte degli assistiti e dei loro familiari?
Bisogna dire che la Chiesa è assai poco presente nelle nostre strutture. Allora come osare rimproverare ai parenti la loro assenza? Che ne sappiamo di ciò che essi debbono patire, in quale stato fisico e psichico sono quando ci affidano i loro anziani? Cosa faremmo di meglio noi al loro posto? Anche con loro è necessario avere molta, molta attenzione, tenerezza e ascolto.

Nella nostra struttura ogni tanto celebrano una messa. Dei volontari passano davanti ai nostri anziani e dicono loro: “Buongiorno, lei è credente? Vuole andare a messa?” Nessuna risposta o risposta incomprensibile. .. allora passano avanti. Per questi volontari è necessaria e urgente una formazione.
Noi abbiamo una “nonni na” alla quale siamo molto legati, i più anziani tra noi l’hanno conosciuta prima che il suo stato (mentale) si alterasse. Ora lei si spoglia, sputa, insulta… Ci è stato chiesto, dai volontari, di non portarla più alla messa… ma se non fa parte lei dei “Piccoli” chi ne fa parte?
C. A. da O&L n.176

Il prossimo numero di Ombre e Luci sarà dedicato alle persone anziane disabili o malate. Se qualcuno di voi lettori ci invierà riflessioni, testi, racconti, testimonianze e foto significative ci sarà di aiuto.

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.111

Dialogo Aperto n.111 ultima modifica: 2010-09-30T15:10:59+00:00 da Redazione

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