È facile una festa Fede e Luce, più difficile formare una comunità Fede e Luce. È facile vivere insieme una giornata di amicizia, un campeggio di una o più settimane; è più difficile mantenere in vita nei giorni che seguono, quel clima di fraternità che al campeggio è naturale e spontaneo.
È facile dire: “sono amico” di ragazzi handicappati, più difficile “esserlo” veramente.

Eppure, in fondo, di loro non sappiamo più farne a meno. Ci hanno indicato una strada, ci hanno fatto scoprire quanto noi – i “normali” – siamo handicappati da tutta una serie di mali, meno visibili dei loro, ma quanto più pesanti nella vita con gli altri: la meschineria di certi nostri comportamenti, la gelosia, l’aggressività, l’odio a volte, l’attaccamento al denaro, la mediocrità, la passività …

Ci hanno fatto scoprire che in loro vivono delle ricchezze inaspettate, dei te- sori di vita interiore, il senso dell’essenziale, esempi di generosità, di umiltà profonda, di disponibilità …

Se guardiamo bene le cose allora, con gli occhi resi un pò meno miopi dal po’ di contatto che abbiamo avuto con loro, ci accorgiamo con stupore e sorpresa, che sia mo noi ad aver bisogno di loro.

A noi resta di accostarci a loro con desiderio di imparare ancora di più e meglio i valori autentici di una vita migliore, di un mondo più giusto e più vero.

Potremo fare comunità con loro solo se saremo convinti – all’inizio basta che lo sia un gruppo ristretto – e desiderosi di vivere con loro l’esperienza concreta delle beatitudini, operando nei nostri cuori, sotto la loro guida, il capovolgimento indicato da Cristo.

Sarà una comunità nuova, dove cercheremo di mettere al primo posto il debole che Dio sceglie per confondere chi è (o si crede) forte, e dove, a noi che ci crediamo così intelligenti, essi possono rivelare la profondità e la verità di quella frase del Vangelo: “Se non diventate simili ai bambini, non entrerete“.

Questo è l’augurio che ci facciamo a vicenda nell’intraprendere con coraggio e entusiasmo la vita nei gruppi Fede e Luce, con lo scopo di approfondire giorno dopo giorno la nostra amicizia e di riuscire poco alla volta, e diventare da amici, fratelli, e a scoprire insieme che l’essenziale nella vita di tutti è “amare”

Mariangela, 1977

Mariangela Bertolini

Nata a Treviso nel 1933, insegnante e mamma di tre figli tra cui Maria Francesca, Chicca, con una grave disabilità.
È stata fra le promotrici di Fede e Luce in Italia. Ha fondato e diretto Ombre e Luci dal 1983 fino al 2014.

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Questo articolo è tratto da:
Insieme n.15, 1977

Editoriale: Amici o fratelli? ultima modifica: 1977-12-08T11:15:34+00:00 da Mariangela Bertolini

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