Tu sei là, davanti a me,
con il tuo corpicino ogni giorno più lungo,
in fiore, come è la natura in quest’epoca,
ma che ancora non dimostra la tua adolescenza.

Con lo sguardo attratto da ogni cosa meccanica e lucente
come una piccola gazza,
con il dito eternamente in bocca
ed il mento umido di saliva…

Dicono che sei una bimba grave,
la diagnosi è questa,
ma i tuoi genitori non sanno
quanto valore abbia la tua vita.

In te è la semplicità di chi resta
sempre un fanciullo;
semplicità per tanti
troppo difficile da possedere.

In te la grandezza
dei personaggi importanti,
di quelli la cui presenza richiede
silenzio e rispetto.

In te la forza
dei trascinatori silenziosi di folle…

Con la tua vita,
apparentemente senza valore,
ci conduci,
mi conduci
a credere e vivere
la fratellanza e l’amore

e quando ti tengo tra le mie braccia

sei tu in realtà
che sostieni il peso di tutte e due.

Un’amica di Fede e Luce, 1976

Questo articolo è tratto da:
Insieme n.10, 1976

Dedicato ad un’amica ultima modifica: 1976-09-20T19:30:34+00:00 da Redazione

Ogni mese inviamo una newsletter

Ci trovi storie, spunti e riflessioni per provare a cambiare il modo di vedere e vivere la disabilità.

Se prima vuoi farti un'idea qui trovi l'archivio di quelle passate.

Ti sei iscritto. Grazie e a presto... anzi alla prossima newsletter ;) Se ti va, quando la ricevi, facci sapere che ne pensi. Ci farebbe molto piacere.