Che Luisa, detta Lè-Lè, la figlia di Ennio Flaiano (il grande scrittore e sceneggiatore troppo spesso ancora frainteso), fosse affetta da una forma gravissima di encefalite, si sapeva. Come anche si sapeva la terribile frase detta da Fellini («Ma perché non la rinchiudono?»), causa della fine del sodalizio professionale e amicale tra i due. Però il rapporto di Flaiano con Lè-Lè viene solitamente ridotto a una grande ombra, un buco nero che ne avrebbe ancor più segnato il carattere malinconico e fatalista. Con la loro biografia, invece, Minore e Pansa ampliano la vicenda (che però merita di essere indagata ancora): ne emerge un padre tenero, attentissimo a tutto, capace di costruire con Lè-Lè un dialogo fatto di pelle e «respiri paralleli». Ne parlava poco, aveva pudore e riserbo, ma Flaiano imparò presto ad «accettare la bambina con la sua delicata diversità». Non fu facile, certo (anche a causa degli amici intellettuali che frequentavano la loro casa di Fregene, distanti, imbarazzati, incapaci anche solo di un cenno di saluto). Ma avvenne.

Copertina del libro "Ennio, l'alieno" di Renato Minore e Francesca Pansa (Mondadori, 2022)

Ennio, l’alieno

Autore: Renato MInore e Francesca Pansa
Editore: Mondadori
Pubblicato: 2022Pagine: 228
Prezzo: 18,50€
ISBN: 978-8804749820

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.165

 

 

Ennio, l’alieno | Recensione ultima modifica: 2024-02-19T20:31:19+00:00 da Giulia Galeotti

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