Nel 1978 l’Italia chiude definitivamente i manicomi e svuota le scuole definite “speciali”. Quarant’anni dopo, la qualità della vita delle persone con disabilità è innegabilmente migliorata, quanto meno sono aumentati i diritti civili e le tutele. La ricerca a cura di Merlo e Tarantino, voluta in collaborazione con la FISH, fa emergere però una realtà drammatica di alcuni “manicomi nascosti”, che, sotto le spoglie di RSA e case di riposo, fanno dei diritti e della dignità della persona l’ultimo dei loro obiettivi. Testimonianze dirette e accurate indagini disegnano un quadro piuttosto preoccupante, in cui appare evidente che nuovi decreti legge e maggiori finanziamenti pubblici non sono la risposta al mantenimento della dignità della persona con disabilità; piuttosto bisogna tornare a prendersi cura dell’altro con coscienza e responsabilità estinguendo quell’impostazione “sanitaria” di chi vuole semplicemente risolvere un problema senza comprenderlo.

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La segregazione delle persone con disabilità ultima modifica: 2018-11-01T17:33:41+00:00 da Matteo Cinti

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