Una festa lunga 25 anni

Venticinque anni sono passati dal quell’afoso 30 Maggio 1992, quando Renato insieme ad un gruppo di genitori con i loro figli decisero di piantare il seme di quello che oggi è diventato un virgulto nel cuore di tutti noi (la comunità San Giovanni Battista di Bari). L’emozione di una vita percorsa e ripercorsa con le sue gioie, dolori, sorrisi, pianti e con tutto quell’invisibile che ci tiene uniti, che ci abbraccia, che ci fa camminare ancora in quel percorso che dopo tanti anni ci sembra più tortuoso e irto da seguire.
Ma niente ci sconforta: in Fede e Luce il miracolo della “gioia” avviene in ogni momento che siamo chiamati a fare un incontro a ricordarci di un evento e allora…Via lo sconforto, mettiamolo sulle spalle e cantiamo suoniamo festeggiamo quel nostro compleanno che agli occhi di qualcuno è insignificante ma che ai nostri occhi è qualcosa di più che “importante”.
Via allora alla festa con la band di Michele, Sergio, Marco, Antonello che ci allietano con la loro musica e Giancarlo con la sua danza e tutto questo coadiuvato dalla brava Adriana. Poi il mimo per ricordarci che siamo nati da un “rifiuto” e così tutta la comunità a ripercorrere quei momenti di due genitori insieme ai suoi due figli rifiutati a Lourdes… E poi la festa, i balli e l’immancabile che ci contraddistingue e soprattutto il momento del “cibo”! Sorrisi, abbracci, carezze e qualche lacrima, siamo fatti così, la “semplicità” in Fede e Luce è disarmante, è quella grazia che Gesù ci ha donato e che ogni volta ci fa “semplicemente” sorprendere.
Rimane il rammarico, purtroppo anche quello, di chi è rimasto in disparte per tutta la serata, di spalle dall’altra parte facendo finta di niente, aspettando solo impaziente che il tempo di quella festa finisse, chiedendosi cosa possiamo dare noi, ma senza mai chiedersi perché in quel posto ci siamo noi da così tanto tempo… Forse il nostro cammino è questo, in fondo Fede e Luce è nata da un rifiuto e da quel rifiuto bisogna ripartire; quella sera qualcuno citò un pensiero di don Tonino Bello che diceva che “il Calvario come la sofferenza non deve essere una sosta ma un transito”, dispiace poi vedere che chi ha citato quelle parole ha posto un divieto ben “transennato” in quel luogo dove abbiamo vissuto i nostri 25 anni.
Lo scopo di Fede e Luce e quello di integrare nella Chiesa i nostri ragazzi; se un gruppo per ragioni legate al percorso fisiologico di un’esistenza, rimane con poche persone che appartengono alla Parrocchia e continua ad incontrarsi in quella Parrocchia non può essere elusa ma deve essere integrata. Non ci serve una stanza, un posto qualsiasi dove stare, ci serve di vivere la Chiesa vivendo nella Chiesa come un solo Corpo ed un solo Spirito. Ma come in tante occasioni “transitiamo” anche davanti a questa sofferenza e ci mettiamo in ascolto affidandoci a Lui che ci accompagnerà ancora per mano nella nostra strada senza fermarci sicuri che la nostra vita ha ancora tanto da scrivere.

Gianni Guerra


Come utilizzi i social network?

Secondo me chi usa i social, deve farne buon uso.
Perché non è un gioco, io mi spavento quando vedo il simbolo della carta di credito. Non si puo mettere di tutto, esiste una censura, ci sono parole che non bisogna usare e sono un’offesa per altri; ci sono persone, con un carattere diverso che ce l’hanno con il mondo, perché non è bella la sua giornata, i politici devono esser lasciati in pace, senza non sapremo come gestire lo stato, e collocare il proprio lavoro. Si può usare un portale a scelta io uso facebook per mettere foto a colori dell’ambiente, degli amici che sotto sotto mi piacciono, e li stimo, senno non li avrei fotografati, io ho un buon gusto riguardo il tipo di foto da mettere per avere un like, io in cambio prometto di mettere il like alle foto degli altri, anche video. È bello invitare le persone, ma se si fa tardi non vengo, perché mi serve un passaggio per tornare a casa, prima di mezzanotte. Insomma esistono diversi siti usati anche per pubblicizzare un albergo, un villaggio, un concerto allora ben venga.

Giovanni Grossi


“Vieni e seguimi”

Abbiamo conosciuto Don Massimiliano Sposato quando, al campo di Cesenatico nel luglio 2016, era in vacanza con un gruppo di adolescenti della sua parrocchia nella nostra stessa casa per vacanza.
Si è subito molto interessato a noi, voleva conoscerci e dare anche ai suoi adolescenti la possibilità di avvicinarsi alla nostra realtà e ai nostri ragazzi, ha proposto di trascorrere del tempo insieme.
Alla partenza ci siamo ripromessi di tenerci in contatto. Quest’anno, ci siamo organizzati per la stessa settimana a Cesenatico e abbiamo scambiato i programmi per poter collaborare.
È stata una settimana molto intensa per tutti. Abbiamo fatto molte attività insieme, tra le quali trascorrere del tempo con i nostri ragazzi, scambiare testimonianze e celebrare insieme la Santa Messa.
Alla partenza, don Massimiliano aveva promesso che appena possibile sarebbe venuto a Milano con altri adolescenti.
Ebbene sì, promessa mantenuta, don Massimiliano con i suoi adolescenti sono venuti a Milano il 3 e 4 novembre 2017, per visitare Milano, per le loro attività e conoscere Fede e Luce.
Venerdì hanno visitato la Chiesa di Santa Maria del Suffragio, il Duomo, il Castello; nel pomeriggio, dopo pranzo, sono stati ospiti dalle suore di Nazareth, da suor Camelia, il nostro aggancio, dove, per dimostrare che l’amicizia è un intreccio di vite e ci lega, hanno fatto il gioco del “gomitolo” (suggerito dal carnet).
La sera, cena in una pizzeria sul Naviglio e una passeggiata. Poi con la metropolitana, per loro una novità, e un autobus, li abbiamo accompagnati all’Istituto Sacra Famiglia (ISF) di Cesano Boscone, dove sono stati ospitati per la notte.
Sabato dopo colazione e una breve visita della struttura, ci siamo ritrovati nel salone Cornaggia per una serie di attività. Dopo il momento di preghiera guidato da Angela Grassi, don Marco Bove (assistente spirituale nazionale di Fede e Luce ed attuale presidente dell’ISF), ha fatto vedere un breve filmato sulla struttura e raccontato la sua esperienza; Angela ha spiegato la storia di Fede e Luce con un piccolo filmato; ha preparato un cartellone con la barca del nostro simbolo, spunto per una riflessione personale. Nella mattinata, Daniela, che quest’estate ha partecipato al meeting internazionale dei giovani ad Alicante (ne abbiamo parlato nel numero scorso, ndr), ha raccontato la sua esperienza.
Dopo il pranzo, alla mensa dell’ISF, ci siamo trasferiti nell’oratorio San Giustino, a Cesano Boscone per continuare le attività di reciproca conoscenza. Insieme abbiamo disegnato un albero: dovevamo immergere il palmo della mano nei colori a dita ed imprimerla su un cartellone, dove era stato disegnato solo il tronco. È stato molto divertente (anche per questo gesto abbiamo preso spunto dal carnet).
Più tardi ci ha raggiunto don Mauro Santoro, nostra guida spirituale e abbiamo preparato la preghiera dei fedeli da leggere durante la messa.
Alle 17,30 la S.Messa è stata celebrata da tre sacerdoti, don Emanuele Beretta, prete a San Giustino, don Mauro Santoro rappresentante Fede e Luce e don Massimiliano Sposato prete ospite, animata da noi nel nostro stile. Terminata l’omelia tenuta da don Massimiliano abbiamo cantato il canto della comunità che a lui piace molto: lo ha insegnato anche ai suoi giovani e piace tanto anche ai parrocchiani; all’offertorio oltre al pane, al vino, hanno portato ciò che è stato fatto nei gruppi di lavoro in questi giorni, cartelloni, preghiere e un vaso di fiori, è stata letta la preghiera dei fedeli su Fede e Luce; al termine don Massimiliano per ringraziarci ha cantato “vieni e seguimi”, un canto rap scritto da lui.
Finita la messa, una pizza veloce ed è arrivato il pullman guidato da Heidi per riportare a casa gli amici di Brunico: arrivederci!!! Che dire? Due giornate intense, erano tutti molto partecipi, coinvolti e appena potremo, andremo a trovarli.
Grazie a tutti per la collaborazione nell’organizzazione di queste due giornate: formative, costruttive, di crescita: chi semina raccoglie, ma bisogna coltivare, seguire, camminare insieme.

Flora Atlante


Coraggio, sono io

L’8 ottobre al Centro Peppino Vismara a Milano si è svolta la festa di inizio anno della Lombardia.
Dopo l’accoglienza del gruppo di Gratosoglio, le parole di Liliana e don Mauro, il mimo, lo scambio… poi il pranzo e la Santa Messa.
Durante l’offertorio è stato portato in dono un Crocifisso da Dario, Lucia e Josè in ricordo di Luca; questo momento è stato molto commovente, sono tornati alla mente tanti ricordi sia gioiosi che dolorosi… che momento forte!!! Ci siamo sentiti uniti, ancora di più appartenenti alla grande famiglia di Fede e Luce, abbiamo indossato la maglietta del pellegrinaggio per rievocare e testimoniare quei giorni.
Il crocifisso è opera di un artigiano della Valtellina, che aveva partecipato ad una fiera di quartiere, dove Dario e Luca lo avevano visto. Luca se ne era subito “innamorato”; lo ha comprato due anni fa in occasione del pellegrinaggio, entrambi hanno partecipato, accompagnati anche da Lucia e Josè, con la speranza di farlo benedire dal Santo Padre Papa Francesco… Obiettivo raggiunto!
La canzone del pellegrinaggio “Coraggio sono io” è diventato il motto di Luca e di tutti noi, un tormentone che ha unito e dato coraggio a tutti noi per affrontare quelle giornate.
Questo crocifisso è molto significativo per Dario, Lucia e Josè perché “ha accompagnato” Luca durante il suo calvario era in segno di ringraziamento a don Mauro che ha affiancato assistito Luca e la sua famiglia durante tutto il periodo della malattia, viene donato al Centro Vismara.
Al termine della Messa don Mauro ha benedetto il Crocifisso, ha ringraziato del magnifico dono e ci ha comunicato che verrà posizionato nella Cappella del Centro Vismara.
Subito dopo Liliana ha spiegato il Carnet de Route 2018, consegnandolo ai responsabili di tutte le Comunità suggerendo di farne buon uso.
Per concludere, la merenda da condividere e… alla prossima occasione!!! Con invito da parte di don Mauro a vincere la pigrizia, la stanchezza, la fiacchezza,che tutti questi eventi sono da vivere, da partecipare perché sono stimoli per stare assieme, ci servono come ricarica, ci rigenerano e ci spingono ad andare avanti.

Arianna, Silvana e Flora

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.140

Diaologo aperto n.140 ultima modifica: 2017-12-21T09:31:33+00:00 da Redazione

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