Giorgio Vecchio ci racconta la vita di Odoardo Focherini dai primi anni a Carpi, passando per l’esperienza nell’Azione Cattolica e alla direzione dell’Avvenire, fino agli ultimi mesi di vita nei lager. L’analisi dello storico è dettagliata e chiara, impreziosita da testi e trascrizioni di dichiarazioni reali. Esse sottolineano il grande ottimismo e la positività che hanno contraddistinto tutta la vita di Odoardo.

È stato proclamato “giusto fra le nazioni” nel 1969 per il coraggioso aiuto dato agli ebrei durante la persecuzione, favorendone la fuga, ma tutt’altro che “giusti” furono gli ultimi anni della sua vita. Arrestato e deportato, trovò la morte nel lager di Hersbruck, vittima anche lui del tremendo meccanismo nazista della seconda guerra. Particolarmente toccanti sono le lettere scritte e inviate clandestinamente da Odoardo alla moglie durante la prigionia: la fede e la volontà di vivere sono vissute in lui anche in quei momenti difficili.

In questi giorni è stato riconosciuto Beato proprio per il coraggio, il buonumore e la grande fede che hanno reso quest’uomo “normale”, qualcuno di straordinario.

M.C., 2012

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.118

Odoardo Focherini, un giusto fra le nazioni – Recensione ultima modifica: 2012-03-16T10:00:09+00:00 da Redazione

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