L’autore ha perso la madre all’età di otto anni; questo drammatico evento segnerà la sua vita con la solitudine e la paura di vivere, fino all’apertura, quarant’anni dopo, di una misteriosa busta in cui è scritta la verità a lui tenuta nascosta.

Il libro descrive il trauma dell’abbandono più grande che condiziona la vita rendendo incapaci di amare per paura di essere abbandonati.

È giusto rivelare tutta la verità ad un bambino? E’ giusto che un bambino debba affrontare dolori tanto atroci ? Solo immergendosi nella sofferenza possiamo riuscire a superarla.

Si può trovare la felicità senza la verità? L’apertura della busta svelerà quel segreto che egli non ha mai veramente cercato e questa scoperta provocherà un vero ribaltamento nei suoi sentimenti, gettando nuova luce sulle figure dei suoi genitori.
È un libro che inviando immagini ora forti, ora tragiche, ora tenere o dolcemente nostalgiche, parla con passione e con autoironia di “sentimenti”, di amore e solidarietà, di perdono, senza cui non possiamo aspirare a vivere una esistenza piena e autentica.

R.M., 2012

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.119

Fai bei sogni – Recensione ultima modifica: 2012-09-16T10:57:09+00:00 da Redazione

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