L’amore fa fare cose meravigliose, è vero io il primo giorno ho dormito tanto, poi quando ho capito di essere in vacanza, mi sono sdraiato e ho aspettato l’ora di svegliarmi di Alessandro. Ho bevuto il caffelatte e la torta fatta da Katia, sono stato in piscina anche se non mi andava e mi asciugavo al sole quando sono stato attorniato dal gatto e dal cane. Verso l’una ho mangiato insieme a chi c’era del campo, non eravamo molti. Il rimpianto che non c’erano le ragazze c’è. Ma poi ho vissuto bene tutti i giorni; sono stato alle terme sdraiato, sono andato a cavallo, è stata la cosa migliore che ho fatto. C’era Federico e Pietro e anche Bigari che camminava con la tavoletta in piscina. Io ho parlato poco, forse ho preso un colpo di freddo. Ogni tanto sentivamo la musica, è mancato quel qualcosa di diverso. Ho seguito la storia di E.T.: quando si è ubriacato e il bambino era ubriaco a scuola, è l’empatia. Il film un po’ lo conoscevo. Mentre giravano gli elicotteri anche sopra di noi, ho pensato qui ci stanno a cercare. La scena più bella è quella con le biciclette, e telefono casa, nel momento dei diplomi. Ho fatto gli gnocchi, quando c’era una signorina che controllava le varie fasi, la pallina e il serpentello e il taglio. Ho mangiato la pizza rossa con il condimento fatto da noi. È stata una sorpresa quando ho visto Costanza che tornava, così come Anna Maria e Stefano con Daniele. In finale sono stato bene, a me piace stare lì perché ritrovo il paesaggio che avevo lasciato tanti anni fa. La morale di E.T. è che prima o poi lo riportano via; il personaggio non mi entusiasma più di tanto, forse perché ero piccolo quando lo vedevo. Io sono stato bene, ognuno era composto anche se c’è chi urla e chi sta zitto io ho vissuto bene. Quasi mi dispiace che sia finito.
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n. 160, 2022
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