Partecipare alla Mostra del Cinema di Venezia significa stare per qualche giorno al di fuori della realtà per entrare in tanti universi cinematografici: nel 2025 è stato più difficile del solito, perché la realtà delle guerre e delle tragedie in giro per il mondo ci ha inseguito anche dentro i cinema. Per questo si pensava che la giuria avrebbe fatto delle scelte diverse: ha assegnato il Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria, secondo premio per importanza, a The Voice of Hind Rajab che riguarda la questione palestinese, ma ha scelto come Leone d’Oro un piccolo film intimista che tratta di rapporti familiari, Father Mother Sister Brother di Jim Jarmusch. Consapevole di ciò, Jarmusch stesso ha ricordato che anche i film non espressamente politici possono avere un valore altrettanto importante: “L’arte non deve affrontare direttamente la politica, per essere politica: può generare empatia e connessioni tra noi, il che è il primo passo per risolvere i problemi”. Ecco la terza parte della selezione, dopo la prima e la seconda già pubblicate.
The Voice of Hind Rajab
Venezia 82 concorso

The Voice of Hind Rajab, di Kawthar ibn Haniyya, vincitore del Gran Premio della Giuria Venezia 82
Il fatto di cronaca è che il 29 gennaio 2024 una bambina di 5 anni residente nella Striscia di Gaza, unica sopravvissuta in un’auto che ospitava altri sei parenti bombardata dall’esercito israeliano, chiamò i soccorsi per essere salvata, e la telefonata fu ricevuta dalla Mezzaluna Rossa della Cisgiordania che tentò di coordinare a distanza un’operazione di salvataggio. La regista tunisina Kaouther Ben Hania ha raccontato questo evento soltanto dal punto di vista dei soccorritori, ma quella che si sente durante le telefonate è la vera voce della piccola Hind Rajab, registrata allora. Questa scelta ha dei risvolti morali difficili da giudicare: è accettabile dare al film un carico emotivo insostenibile facendo rivivere in modo così realistico l’incubo di sentire una voce innocente che chiede aiuto per ore, senza poterla aiutare? L’effetto, sugli spettatori che lo hanno visto a Venezia (dove ha vinto il Gran Premio della Giuria, secondo premio per importanza), è stato sconvolgente, ma è giusto far presente che si tratta di un ricatto morale, anche se voluto e giustificato proprio dal risultato che si voleva ottenere. Lo scopo del film, infatti, non è solo ricordare una delle innumerevoli tragedie accadute a Gaza da ottobre 2023 in poi: vuole far sperimentare in un modo nuovo, amplificato dal grande schermo, l’impotenza di chi sa tutto quel che sta accadendo ma non può fare assolutamente nulla per fermarlo. Stilisticamente, il film rientra in quel genere di storie che seguiamo dal punto di vista di qualcuno che non è presente e si affida solo a racconti altrui (come Il colpevole di Gustav Möller del 2018, girato in un centralino di polizia), sia perché il “non visto” non può essere rappresentato senza tradirlo, sia perché la regista ha inteso la sua ricostruzione come uno squarcio tra realtà e finzione affinché fosse evidente che la finzione era funzionale a dare maggiore spessore a fatti reali da non dimenticare: il passaggio fluido tra le immagini del suo film e le immagini reali, che avviene attraverso lo schermo di un telefono, è una rottura della sospensione dell’incredulità che arriva allo spettatore come uno schiaffo salutare e necessario.
Agnus Dei
Biennale College Cinema

Agnus Dei di Massimiliano Camaiti, 2025, Venezia 82
Due agnellini appena nati vengono portati con tutti gli onori dentro un monastero: una suora si prende cura di loro con enorme affetto, vedendoli crescere giorno dopo giorno. Senza saperne nulla, sembra una vicenda ai limiti del surreale: invece il documentario di Massimiliano Camaiti mostra un rito che si ripete ogni anno da secoli. Ogni gennaio, due agnelli vengono portati nel Monastero di Santa Cecilia in Trastevere a Roma; le suore se ne occupano per qualche mese e poi ne usano la lana per realizzare i palli da consegnare al Papa. I film a basso costo di Biennale College, finanziati direttamente dalla Biennale di Venezia ai vincitori dei bandi annuali, hanno tempistiche molto rigide e devono essere portati a termine in pochi mesi; il caso ha voluto che Camaiti abbia girato nel 2025, anno del Giubileo ma soprattutto della malattia e morte di Papa Francesco. Un evento così rilevante non ha tuttavia modificato più di tanto le azioni che nel monastero si ripetono da secoli, l’alto senso del dovere non permette cedimenti al dolore; gli agnelli, girando indisturbati per i cortili, sono invece buffamente indifferenti. Le suore non hanno che minime distrazioni rispetto alle consolidate abitudini che si sono serenamente imposte, e infatti i loro palli arriveranno a Papa Leone XIV.
The Curfew
Orizzonti Cortometraggi Concorso

The Curfew di Shehrezad Maher, Venezia 82
Ayaan deve occuparsi della nonna, colpita da un ictus e ancora in via di ripresa, perciò si trasferisce nel suo appartamento. Comunica con difficoltà con l’anziana, per motivi linguistici (la donna è pakistana e parla in urdu, lui in inglese) e per le conseguenze dell’ictus, inoltre non riesce a capirne certi comportamenti: perché di notte striscia fuori dall’appartamento, trascinandosi sul pavimento del corridoio? Il corto di Shehrezad Maher è una piccola riflessione sulla reazione agli scherzi della memoria coloniale sepolta e non condivisa, perciò ignota alle generazioni più giovani.
Short Summer
Giornate degli Autori – Concorso

Short Summer di Nastia
Korkia, Venezia 82
Due ragazzini fermano un’automobile, con a bordo due anziani e una bambina, simulando un posto di blocco. Che posto è, quello dove i bambini giocano alla guerra e gli adulti reggono loro il gioco senza fare una piega? La prima volta che viene fatto il nome della Cecenia è quando i ragazzini leggono la descrizione di un ricercato su un volantino; la Cecenia torna, ogni tanto, citata nei notiziari. Senza manifestazioni esplicite, si colgono tanti piccoli segni di una guerra che è stata (e forse sarà), di una situazione di prossimità bellica costante, che diventano sempre più evidenti per noi e forse agiscono a livello inconscio anche sulla ignara bambina protagonista, la quale crescerà in un ambiente assuefatto a uno stato di tensione perenne. Il film della regista di origine russa Nastia Korkia ha vinto il Leone del Futuro – Premio Luigi De Laurentiis per la migliore opera prima di finzione.
Indietro così!
Giornate degli Autori – Notti Veneziane

Indietro Così di Antonio Morabito, Venezia 82
Il documentario di Antonio Morabito mostra le attività dell’operatore sociale Stefano Romani che anni fa, non riuscendo a mantenersi facendo teatro, iniziò a lavorare per una cooperativa organizzando laboratori teatrali per persone con disabilità psichiche e motorie. Oggi l’impegno è tale che non ha alcun desiderio di atteggiarsi ad artista, perché non si limita a immaginare e dirigere spettacoli ma si occupa anche di trasporti, logistica, e soprattutto concepisce il teatro come azione di integrazione sociale e miglioramento della qualità della vita. Ha la capacità innata di entrare in sintonia con tutti ma anche la fragilità di chi non sa valorizzare ciò che fa. Il suo entusiasmo cancella la barriera tra vita e palcoscenico perché sembra che tutto il mondo, per lui, sia un palcoscenico sul quale far salire chiunque incontri: sul palco della vita che lui costruisce ogni giorno, tutti hanno dritto di restare, farsi vedere e far sentire la propria voce.
PREMI UFFICIALI – 82. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica VENEZIA 82
La Giuria di VENEZIA 82, presieduta da Alexander Payne e composta da Stéphane Brizé, Maura Delpero, Cristian Mungiu, Mohammad Rasoulof, Fernanda Torres e Zhao Tao, dopo aver visionato i 21 film in competizione ha deciso di assegnare i seguenti premi:
LEONE D’ORO per il miglior film a: FATHER MOTHER SISTER BROTHER di Jim Jarmusch (USA, Irlanda, Francia)
LEONE D’ARGENTO – GRAN PREMIO DELLA GIURIA a: THE VOICE OF HIND RAJAB di Kaouther Ben Hania (Tunisia, Francia)
LEONE D’ARGENTO – PREMIO PER LA MIGLIORE REGIA a: Benny Safdie per il film THE SMASHING MACHINE (USA)
COPPA VOLPI per la migliore interpretazione femminile a: Xin Zhilei
nel film RI GUA ZHONG TIAN (THE SUN RISES ON US ALL) di Cai Shangjun (Cina)
COPPA VOLPI per la migliore interpretazione maschile a: Toni Servillo nel film LA GRAZIA di Paolo Sorrentino (Italia)
PREMIO PER LA MIGLIORE SCENEGGIATURA a: Valérie Donzelli e Gilles Marchand per il film À PIED D’OEUVRE di Valérie Donzelli (Francia)
PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA a: SOTTO LE NUVOLE di Gianfranco Rosi (Italia)
PREMIO MARCELLO MASTROIANNI a un giovane attore o attrice emergente a: Luna Wedler nel film SILENT FRIEND di Ildikó Enyedi (Germania, Ungheria, Francia)
ORIZZONTI
La Giuria ORIZZONTI della 82. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, presieduta da Julia Ducournau e composta da Yuri Ancarani, Fernando Enrique Juan Lima, Shannon Murphy e RaMell Ross, dopo aver visionato i 19 lungometraggi e i 14 cortometraggi in concorso, assegna:
PREMIO ORIZZONTI PER IL MIGLIOR FILM a: EN EL CAMINO (ON THE ROAD) di David Pablos (Messico)
PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIORE REGIA a: Anuparna Roy per il film SONGS OF FORGOTTEN TREES (India)
PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA ORIZZONTI a: HARÀ WATAN (LOST LAND) di Akio Fujimoto (Giappone, Francia, Malesia, Germania)
PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIORE ATTRICE a: Benedetta Porcaroli nel film IL RAPIMENTO DI ARABELLA di Carolina Cavalli (Italia)
PREMIO ORIZZONTI PER IL MIGLIOR ATTORE a: Giacomo Covi nel film UN ANNO DI SCUOLA di Laura Samani (Italia, Francia)
PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIORE SCENEGGIATURA a: Ana Cristina Barragán per il film HIEDRA (THE IVY) (Ecuador)
PREMIO ORIZZONTI PER IL MIGLIOR CORTOMETRAGGIO a: UTAN KELLY (WITHOUT KELLY) di Lovisa Sirén (Svezia)
LEONE DEL FUTURO PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA “LUIGI DE LAURENTIIS”
La Giuria LEONE DEL FUTURO – PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA “LUIGI DE LAURENTIIS” della 82. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, presieduta da Charlotte Wells e composta da Erige Sehiri, Silvio Soldini assegna il premio
LEONE DEL FUTURO PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA “LUIGI DE LAURENTIIS” a:
SHORT SUMMER di Nastia Korkia (Germania, Francia, Serbia)
GIORNATE DEGLI AUTORI VENEZIA SPOTLIGHT PREMIO DEGLI SPETTATORI – ARMANI BEAUTY a:
CALLE MÁLAGA di Maryam Touzani (Marocco, Francia, Spagna, Germania, Belgio)
VENEZIA CLASSICI
La Giuria di VENEZIA CLASSICI presieduta da Tommaso Santambrogio e composta da 23 studenti – indicati dai docenti – dei corsi di cinema delle università italiane, assegna il
PREMIO VENEZIA CLASSICI PER IL MIGLIOR DOCUMENTARIO SUL CINEMA a:
MATA HARI di Joe Beshenkovsky e James A. Smith (USA)
il PREMIO VENEZIA CLASSICI PER IL MIGLIOR FILM RESTAURATO a:
BASHU, GHARIBEYE KOOCHAK (BASHU, THE LITTLE STRANGER) di Bahram Beyzaie (Iran, 1985)
VENICE IMMERSIVE
La Giuria VENICE IMMERSIVE presieduta da Eliza McNitt e composta da Gwenael François e Boris Labbé dopo aver visionato i 30 progetti in concorso, assegna il
GRAN PREMIO VENICE IMMERSIVE a:
THE CLOUDS ARE TWO THOUSAND METERS UP di Singing Chen (Taipei, Germania)
il PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA VENICE IMMERSIVE a:
LESS THAN 5GR OF SAFFRON di Négar Motevalymeidanshah (Francia)
il PREMIO PER LA REALIZZAZIONE VENICE IMMERSIVE a:
A LONG GOODBYE di Kate Voet e Victor Maes (Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi)
LEONE D’ORO ALLA CARRIERA 2025 a: KIM NOVAK WERNER HERZOG
CARTIER GLORY TO THE FILMMAKER AWARD 2025 a: JULIAN SCHNABEL
PREMIO CAMPARI PASSION FOR FILM 2025 a:
GUS VAN SANT
