Bentrovati miei cari lettori. Eccomi qua. Vi avevo già anticipato nel pezzo precedente che a breve vi avrei aggiornato sulla gara del 7 giugno. Ed eccomi qui: terza medaglia portata, classificata sempre al primo posto. Per me questa medaglia è la conferma delle prime due. Perché quest’anno è stata più pesante nel mio percorso di nuoto. Ci sono stati alti e bassi. Però diciamo che la conferma di non mollare l’ho avuta nell’avvicinarsi della gara. Perché sì, ve lo dico, io stavo per mollare. Ma poi mi sono fermata un attimo e ho staccato tutto. Come avrete visto, non ci siamo sentiti e non ho scritto per un lungo periodo ma per capire cosa dovevo fare avevo bisogno di staccare da tutto e da tutti per poi tornare da voi e aggiornarvi. Ho capito che se avessi staccato l’avrei data vinta per l’ennesima volta alla mia disabilità. E ho detto no, questa volta no. Ho messo troppi sogni nel cassetto che non potrò mai realizzare, e questa invece è l’unica cosa che sento mia. E sento che devo andare avanti.
Ma come ho sempre detto e lo continuo a ripetere, è stato fondamentale il supporto di Enrico Testa e di Monica, la mia prima allenatrice. Mi sembra doveroso ricordare anche chi ha reso possibile che questo sogno piano piano si realizzi. Io non sarei qua oggi a raccontarvi della mia esperienza sportiva e a dirvi che ce la possiamo fare tutti al di là della disabilità.
Detto questo vi confermo che per il terzo anno consecutivo mi sono portata a casa la medaglia d’oro quindi primo posto anche questa volta, nei 25 metri dorso. Che dire? Mai sottovalutarsi! E poi vabbè, ci sono anche delle altre novità, ma aspetto che mi arrivi del materiale per poi farvelo vedere. L’anno scorso… vi ricordate? Vi avevo già detto che ne avevo due di gare vicine e quest’anno ne ho fatta una. Per l’altra dovete aspettare un po’. Eh sì! Più avanti leggerete e scoprirete quante cose belle ha in serbo la vita per noi.
0 commenti