Due buone notizie, distanti trecento chilometri l’una dall’altra, rallegrano, negli ultimi mesi, la provincia di Fede e Luce Mari e Vulcani, che riunisce le regioni Sicilia, Campania, Basilicata e Puglia. Le notizie sono la nascita di quelli che nel nostro movimento chiamiamo «semi». Sono i gruppi che iniziano a riunirsi seguendo il carisma di Fede e Luce e che presto, se proseguiranno nel cammino, potranno diventare nuove comunità.

Il seme più recente è sbocciato più o meno a settembre scorso a Castellammare di Stabia. Lì ha il suo ambulatorio di pediatra di base Antonio Piscitelli, il vicecoordinatore provinciale per la Campania. È lui che ha cominciato a spargere la voce fra le famiglie che hanno al proprio interno persone con disabilità mentale dell’esistenza di un movimento che tenta di creare legami di amicizia con e fra persone ferite nell’intelligenza. Si è consolidato un nucleo di una decina di genitori, soprattutto mamme. Era il momento giusto per andare a trovarli e portare una testimonianza su come è nata e come vive Fede e Luce in Italia e nel mondo.

Il referente provinciale per la missionarietà, Gianni Guerra, e sua moglie Rosita (vicecoordinatrice provinciale per Puglia e Basilicata) hanno fatto una gita a Castellammare e incontrato non solo le famiglie interessate ma anche il vescovo di Castellammare, monsignor Alfano, e rappresentanti della Consulta diocesana della Salute. Da allora il seme ha iniziato a vedersi con regolarità e a dicembre si sono incontrati un paio di volte. Nell’esperienza delle comunità campane, ad Acerra in modo particolare, ma anche a Napoli e ora a Castellammare, si sta rivelando prezioso e in alcuni casi decisivo il sostegno dei vescovi. È una cosa bella, anche perché non si verifica dappertutto. Il seme di Castellammare ha scelto di chiamarsi “La piccola chiave”. Chi sta da più tempo in Fede e Luce ricorda che questo è il titolo dell’opuscolo – amato e semiclandestino – che circola fra le nostre comunità e raccoglie i discorsi rivolti al movimento dal cardinale Martini, le tante volte che ha incontrato qualcuno di noi. È un testo che negli ultimi anni l’equipe provinciale sta meditando profondamente.

“Porta Bella” (quella del Tempio di Gerusalemme presso cui Pietro fece il suo primo miracolo dopo la morte di Gesù) è invece il nome scelto dal seme nato ad Acquaviva delle Fonti, un paese di ventimila abitanti, nelle Murge baresi, a trenta chilometri dal capoluogo. La storia di questo seme evidenzia l’importanza che ha per Fede e Luce il fatto di avere una struttura stabile e centralizzata che, attraverso il sito e i canali social, tenga i rapporti con chi sta all’esterno del movimento.

Il primo contatto con il gruppo di Acquaviva, infatti, deriva da una mail che il nostro nuovo amico Vincenzo Caporusso mandò alla segreteria a Roma e che poi fu girata all’equipe provinciale. Gianni Guerra prese contatto con Vincenzo, che da tempo collaborava con un centro diurno per persone con disabilità nella sua parrocchia, e così il seme è stato piantato. Si tratta di un gruppo non molto grande e dalla composizione un po’ particolare. Sono una dozzina di persone: Vincenzo, una mamma e una decina di persone con disabilità. Il loro cammino è molto legato a quello del Centro diurno che i ragazzi frequentano e questo, alla lunga, può rivelarsi un problema. Perciò stiamo cercando di affrancare il percorso all’interno di Fede e Luce da quello di associazioni e strutture collaterali e soprattutto di invitare altri genitori ad unirsi al cammino. Un’altra difficoltà deriva dal fatto che il sacerdote che aveva accompagnato la nascita del seme sta per essere trasferito e speriamo che questo non abbia ripercussioni sul gruppo. OL

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.169

 

Di chiavi e di porte ultima modifica: 2025-05-12T14:13:54+00:00 da Vito Giannulo

Ogni mese inviamo una newsletter

Ci trovi storie, spunti e riflessioni per provare a cambiare il modo di vedere e vivere la disabilità.

Se prima vuoi farti un'idea qui trovi l'archivio di quelle passate.

Ti sei iscritto. Grazie e a presto... anzi alla prossima newsletter ;) Se ti va, quando la ricevi, facci sapere che ne pensi. Ci farebbe molto piacere.