Negli ultimi anni, anche in Italia qualcosa sta cambiando nella scelta degli attori per un ruolo come quello di un personaggio con autismo.
Le Ali Invisibili è un cortometraggio intenso e coinvolgente che affronta il tema dell’autismo con uno sguardo autentico e toccante. La storia segue il percorso di Alessio, un giovane autistico che sogna di diventare un attore professionista e si scontra con i pregiudizi e le barriere comportamentali dei registi teatrali, che invece di valorizzarlo finiscono per ostacolarlo. Un’esperienza che ho vissuto personalmente molte volte.
Altro tema affrontato dal film è il “dopo di noi” vissuto dall’inedito punto di vista di un figlio e del suo terrore di perdere sua madre, sua unica figura genitoriale e unica “ancora” che lo tiene a terra. Il film è prodotto dall’Accademia AIFAS e diretto da Marco Trionfante, attore e regista alla sua seconda opera dopo Affari Tropp Segret. Il cast include Lorenzo Flaherty, noto per serie di successo come Distretto di Polizia e RIS – Delitti imperfetti. L’aiuto-regia è di Alessio Piretti (Un medico in famiglia, I Cesaroni, Boris), mentre la fotografia è curata da Alessio Ciaffardoni, professionista che ha collaborato con registi del calibro di Paolo Sorrentino, Edoardo De Angelis, Antonio Albanese e Asia Argento. Il montaggio e la post-produzione sono stati affidati a Esmeralda Calabria, una delle montatrici più apprezzate del cinema italiano. Il film è impreziosito da una colonna sonora originale firmata dal maestro Cristiano Corradetti e include un brano speciale di Gianna Nannini.
La sceneggiatura è stata scritta da Marco Trionfante e Giulio Troli, che ha collaborato con Matteo Garrone nei film Pinocchio e Dogman. Il cortometraggio è stato girato tra San Benedetto del Tronto e Offida, in provincia di Ascoli Piceno, due location suggestive che fanno da sfondo alla narrazione. Inoltre, il progetto ha coinvolto attivamente gli studenti del Liceo Rosetti di San Benedetto Del Tronto e del Liceo Licini-Orsini di Ascoli Piceno, creando un ponte tra il mondo del cinema e quello della formazione.
Ma Le Ali Invisibili non è solo un’opera cinematografica: è un invito a guardare oltre le apparenze, a scoprire e valorizzare l’essenza di chi vive una condizione neurodivergente con straordinaria forza e umanità. Il film è destinato a un percorso festivaliero nazionale e internazionale con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sulla realtà dell’autismo e sui pregiudizi che lo circondano.
Nelle varie interviste che ho ricevuto ho sempre voluto ripetere una risposta per me importante: «Io non recito nel film, ma nella vita di tutti i giorni per soddisfare le aspettative della società che mi circonda. Quando faccio provini, sono costretto a recitare due volte e questo crea dissonanza.»
Con un’opera come questa, il cinema italiano inizia a raccontare l’autismo in modo autentico, restituendo agli spettatori un’immagine più fedele della neurodivergenza, finalmente vista e raccontata dall’interno. Il corto è disponibile qui.
Un altro film recente che affronta il tema dell’autismo è La Vita da Grandi, diretto da Greta Scarano e in uscita nelle sale il 3 aprile. La storia segue Irene (Matilda De Angelis), una giovane donna che torna a Rimini per prendersi cura del fratello maggiore Omar (Yuri Tuci), un ragazzo autistico con grandi sogni: vuole sposarsi, avere tre figli e diventare un famoso rapper. Ma per realizzare questi obiettivi deve prima raggiungere l’autonomia. Anche La Vita da Grandi affronta il delicato tema del “dopo di noi” e lo fa con una miscela di umorismo e profondità.

Locandina del film “La Vita da Grandi” (2025)
La storia è basata sulla vera storia dei fratelli Damiano e Margherita Tercon, che insieme a Philip Carboni (fidanzato di Margherita) formano il trio comico I Terconauti. La sceneggiatura è scritta da Sofia Assirelli, Tieta Madia e Greta Scarano, e ha avuto la consulenza di Damiano e Margherita Tercon, oltre che di specialisti sull’autismo come la celebre (per chi come me nel “mondo” dell’autismo ci vive a pieno) dottoressa Valentina Pasin. La pellicola è prodotta da Matteo Rovere ed è una produzione Groenlandia, Halong, con Rai Cinema in collaborazione con Netflix, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, dell’Emilia-Romagna film commission e del Comune di Rimini.
Yuri Tuci, essendo autistico, porta anche lui sullo schermo un’interpretazione più vicina alla realtà, senza filtri neurotipici. Questo dettaglio rende il film ancora più significativo, perché finalmente un attore autistico interpreta un personaggio autistico anche in una produzione mainstream italiana.
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