Le piste ciclabili sono in forte espansione nelle nostre città ma non tutti possono percorrerle in sicurezza e autonomia. A Bari, ormai dai primi anni del Duemila, è sorto un bike park nel quartiere San Paolo, grazie alla Scuola di Ciclismo Franco Ballerini: un parco dedicato interamente alla bicicletta, con percorsi attrezzati per sperimentare attività di avviamento alle due ruote, anche agonistiche. Nel 2008, racconta il presidente Pino Marzano, venne l’idea di proporre un progetto sportivo integrato per le scuole, Due ruote per sognare. Vennero coinvolti una decina di bambini con sindrome di Down e andò così bene che si decise di allargare la proposta anche a quanti non avevano ancora pensato di potersi avvicinare alla bicicletta.
La voce pian piano si diffuse, coinvolgendo bambini e ragazzi con altre disabilità, in particolare con autismo. «L’esperienza di questi anni è stata intensa e ci ha condotto a pianificare, per ogni nuovo bambino, un calendario di incontri di mezz’ora con un istruttore in un rapporto 1 a 1, valutando l’equilibrio e la tecnica di pedalata in modo da poter scegliere il mezzo migliore». Sono tante le competenze da acquisire o rinforzare, e sono tanti coloro che raggiungono la possibilità di muoversi in autonomia. «La difficoltà maggiore è frenare: il pericolo di un ostacolo artificiale è facilmente percepito ma è difficile acquisire il conseguente utilizzo dei freni, è più facile che venga aggirato o che si mettano i piedi a terra». Ciononostante «il senso di libertà, l’essere finalmente soli senza altri accanto, con il vento in faccia, la sensazione di guida: sono emozioni davvero impagabili, gioia e risate!».
Finito l’avviamento, infatti, al parco ciclistico si va da soli, sorvegliati (da lontano) da un istruttore. Alcuni tra i più grandi vengono con gli amici, passano qualche ora in un ambiente accogliente. E c’è anche chi viene inserito nei gruppi agonistici. E i costi? Per non pesare sulle famiglie, Marzano ha chiesto finanziamenti a Comune e Regione, riuscendo così a coprire la maggior parte delle spese. La proposta si è recentemente allargata anche ai centri Asl per la Salute Mentale: persone di età differenti stanno imparando a muoversi nel rispetto delle regole del traffico, provando in piccoli gruppi ciclo pedalate in città. Marzano ha ricevuto chiamate da Roma e dal Piemonte per sapere se ci fossero succursali della loro scuola: lui – che non sapeva nulla di disabilità prima e che ha imparato sul campo, con cuore e passione, la realtà complessa delle famiglie con un figlio fragile – ha dovuto rispondere che sono solo a Bari. Per ora.
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n. 160, 2022
SOMMARIO
Editoriale
Declinazioni di speranza di Cristina Tersigni
Focus: Per pedalare tutti
Otto giorni per vent’anni di Cristina Tersigni
Tandem in Trentino di Andrea Posa
Invertire gli addendi di Cristina Tersigni
Bari scintillante di Cristina Tersigni
«Ce l’abbiamo fatta!» di Giampaolo Mattei
Intervista
Alberta e la Rivoluzione di Giulia Galeotti
Testimonianza
Alla ricerca dell’altro da me di Giulia Cirillo
Dall'archivio
Avete mai provato... di Mariangela Bertolini
Associazioni
Il piacere del contatto di Enrica Riera
Spettacoli
Il mondo come lo vediamo noi di Matteo Cinti
Fede e Luce
Campi di giochi
Dialogo aperto
Libri
A sua immagine? a cura di Alberto Fontana e Giovanni Merlo
La più bella nuotata della mia vita di Anne Becker
Abbassa il cielo e scendi di Giorgio Boatti
Il grande cavallo blu di Irène Cohen-Janca e Maurizio A.C. Quarello
Diari
Fiera di me stessa di Benedetta Mattei
E.T. alla Bicoca di Giovanni Grossi
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