Insieme a Marie-Odile Réthoré, nota medica specializzata nello sviluppo dei bambini trisomici, Lejeune (proclamato servo di Dio dalla Chiesa cattolica nel gennaio 2021) insistè per includere nel programma dei giorni del pellegrinaggio il convegno di medici e educatori Le ripercussioni psicologiche del rifiuto e dell’accoglienza per l’handicappato mentale. Nella conferenza stampa del 4 giugno 1970, i giornalisti incuriositi gli chiesero delucidazioni sull’iniziativa. Definendola «una scuola di speranza» di cui sarebbe stato lieto di «vedere i frutti», il genetista spiegò «fino a che punto la segregazione possa disarticolare una personalità e come l’amore possa, al contrario, ricostruirla». In effetti, racconta sempre Mathieu, durante la conferenza da lui presieduta, dalla variegata assemblea di educatori e medici emerse la positiva impressione sull’atmosfera del pellegrinaggio: era la dimostrazione concreta di come la qualità dell’accoglienza si riflettesse sulle persone con handicap. E su chi era loro accanto.
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n. 156, 2021
SOMMARIO
Editoriale
Stupiti e grati di Cristina Tersigni
Focus: Alle radici di cinquant'anni di storia
Come non perdere quanto abbiamo vissuto? di Marie-Hélène Mathieu
Jerome Lejeune di Cristina Tersigni
Loïc che oggi continua a benedirci di Angela Grassi
Le caramelle e la forza di suor Ida Maria Ferri di Cristina Tersigni
Ci siamo svegliati di Enzo Ferrazzoli
È nato qualcosa che nessuno aveva previsto di Vito Giannulo
Intervista
Poco a sud dell'Equatore di Cristina Tersigni
Testimonianza
Le donne e gli uomini della seconda fila di Giovanni Intini
Associazioni
Dai tram notturni alle luci del palco di Silvia Camisasca
Spettacoli
Quel che non si guarda ma non si vede di Enrica Riera
Libri
Noi due siamo uno di Matteo Spicuglia
Speranza di Gianni Rodari
Basaglia, il dottore dei matti di Andrea Laprovitera e Armando Miron Polacco
Il mistero del London Eye di Siobhan Dowd
Diari
Stavolta ho tifato per la Primavera dell'Empoli di Benedetta Mattei
L'oro che sta per terra di Giovanni Grossi
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