Armando Morzilli era uno dei primi cinque bambini accolti alla comunità Il Chicco dell’Arca quando questa cominciò la sua esperienza. Anche se tanto fragile, la sua vita è stata misteriosamente importante per quelli che lo hanno conosciuto: uno di questi è padre Gerard Daucourt, vescovo emerito di Nanterre, che ha accompagnato Armando anche nell’ultimo periodo. In agosto abbiamo vissuto un momento in cui Armando ci ha sorpreso nella sua lotta per la vita. Dopo varie vicissitudini che lo hanno portato a vivere l’ultimo anno lontano dalla sua casa, Armando Morzilli è morto il 15 novembre 2020, a 39 anni. Quello che segue è uno dei messaggi che (assieme a quelli telefonici) padre Gerard continuava a inviargli: è importante la testimonianza di un sacerdote che ha approfondito la sua vocazione proprio grazie ad Armando, da lui soprannominato Principe.

Carissimo Armando, sai che sono lontano chilometri da te, ma non lo sono con la preghiera e l’affetto. Il tuo sorriso, la tua voce, il tuo sguardo che dicono sempre “venite a me”, tutto ciò mi giunge da Guenda e io voglio dirti grazie. Col pensiero corro a qualche decina d’anni fa, al giorno della tua prima comunione. Quel giorno abbiamo capito bene che Gesù attraverso te ci annunciava la sua presenza e ci chiamava ad amarci. Diventò chiaro che Gesù nell’Eucarestia o Gesù in Armando erano due presenze reali di Dio che ci ama e ci chiama ad amare. La tua presenza speciale al Chicco, nella Chiesa e nei cuori, da quel giorno è stata definitivamente stabilita. Grazie Armandino perché compi la tua missione fino in fondo. So che questi giorni assomigli ancor più a Gesù che ci ama sulla Croce. Prego affinché ti dia la sua forza nel tuo cuore e affinché senza soffrire troppo tu possa vedere il suo bel sorriso che ne sono certo, assomiglia al tuo. Grazie, grazie carissimo principe di aver aiutato a tal punto il prete e il vescovo che sono. Ti ho citato in centinaia di omelie, conferenze e incontri. Quanto mi hai aiutato a parlare di Gesù! La grazia di averti incontrato è inestimabile. È uno dei doni più grandi che il Signore mi abbia fatto. Grazie!

Ti benedico e ti abbraccio con tutto il mio cuore.

Dopo la sua morte, padre Gerard lo ha ricordato così.

Cara G.,
per tutta questa giornata ho pensato a te e avrei voluto esserti a fianco. La santa storia che hai vissuto con Armando è unica e tu sola ne conosci la profondità. Dunque, nessuno può immaginare fino a che punto ne sei toccata. Ci sono molti messaggi di affetto belli e sinceri sul gruppo whatsapp e penso possano essere un buon sostegno ma tu solamente conosci ciò che è inesprimibile con delle parole nella relazione con il Principe. La tua relazione con lui? O la sua relazione con te? Entrambe ovviamente. L’uno e l’altro ci avete insegnato tanto sulle relazioni umane. Armando ci ha fatto un regalo meraviglioso insegnandoci che le parole non sono l’essenziale.

Mi ricordo di quell’americano di cui ho dimenticato il nome che voleva lasciare il Chicco solo dopo tre giorni dal suo arrivo. Alla fine è rimasto. Gli avevo domandato perché e lui mi aveva risposto che era perché Armando gli aveva chiesto di restare. Allora gli dissi. «Come ha fatto a chiederti questo, se non parla?». Lui mi aveva risposto: «Guardandolo, ho capito il messaggio silenzioso di Armando che mi chiedeva – Esisto per te, mi ami? – e ho deciso di rispondere sì» – Armando è stato un grande missionario silenzioso. Ricordo tutto “i seguiti” prodotti in parecchi assistenti dalla Prima comunione con lui. E lui ha continuato, lo so e tu ne sei stata testimone.

Come tutti i nostri fratelli e sorelle piccoli e poveri è stata una presenza di Gesù reale tanto quanto nell’Eucarestia, ma in maniera ovviamente differente. Gesù debole, fragile, era presente in lui, per lui e attraverso lui per noi. Tu lo sai meglio di me perché ne hai goduto fino alla fine. Nella sua penultima tappa è stato Gesù abbandonato e la cui dignità era stata calpestata. Grazie a te ha vissuto la sua ultima tappa con tanti amici che con te l’hanno ricolmato di preghiere e di affetto.

Armando e gli amici del Chicco hanno segnato profondamente il mio cammino nella Chiesa. Mi hanno insegnato a non subire le influenza negative che possono trovarsi nella curia romana e inoltre a dare le priorità ai piccoli e ai deboli nel mio ministero fino ad oggi. Non posso dire che grazie a lui e a te.

Non so come siamo nell’amore eterno ma sono sicuro che ora il principe è alla pari con tutti. E in Dio partecipa all’attività di Dio, ossia ci ama in Dio. Allora tu sei triste, io sono triste ma non dobbiamo lasciare che la tristezza prenda il sopravvento. Dobbiamo rallegrarci nella vittoria di Armando e dell’aiuto che ci fornisce adesso sotto un’altra forma. Possiamo quindi ricordare con emozione tutti i bei ricordi del suo passaggio tra noi. Rallegrati cara G. di ciò che il Signore ti ha fatto fare per Armando e di tutto ciò che Egli ha fatto attraverso Armando per te, per noi, per tanti altri.

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Una missione, fino in fondo ultima modifica: 2021-01-13T12:32:31+00:00 da Redazione

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