Sono la mamma di Omar,un ragazzo di 27 anni affetto da idrocefalo, distonia, ipovedenza, epilessia e ritardo mentale.

Quando aveva 4 anni si è presentato il problema della scuola e poichè da poco tempo erano state eliminate le scuole speciali, l’inserimento dei disabili in quelle normali era ancora in fase sperimentale.

Siamo stati fortunati sia perchè abbiamo trovato un’equipe materno-infantile molto valida sia perchè abitiamo in un quartiere fornito di una scuola di metodo Montessoriano che, come ho scoperto, è sorto dapprima per bambini con problemi e in seguito è stato adattato anche ai bambini sani.

Fin dalla scuola materna Omar è stato accolto molto bene dalle insegnanti e soprattutto dai compagni di classe; molto è dipeso dall’atteggiamento delle insegnanti stesse e anche dal punto di vista didattico il lavoro è stato eccellente.

Ci sono stati anche situazioni spiacevoli causate da persone non idonee o non interessate all’insegnamento e sono dovuta intervenire con mano pesante, ma nell’insieme il percorso asilo-elementari è stato positivo.

Un piccolo contributo alla sua cultura l’ho dato anch’io scrivendo per lui un libro di storia sottoforma di favola, sulla falsariga di materiale didattico montessoriano fornitomi da una maestra della sua scuola. Poichè sono biologa ho impostato il racconto in chiave evoluzionistica per dare l’idea e della continuità degli eventi e del legame causa-effetto. Il titolo infatti è “Ieri, oggi, domani”.

Mio figlio lo ha letto volentieri e anche altri bambini come lui ai quali l’ho offerto ne hanno tratto qualche vantaggio,almeno a detta dei loro genitori.

Ora sono riuscita a pubblicarlo e spero che possa aiutare un pò anche altri bambini.
Terminate le elementari purtroppo la situazione è diventata molto più complicata perchè nella scuola media che ho scelto per Omar mi sono dovuta battere in continuazione contro l’ignoranza e la grettezza di molti insegnanti che arrivavano ad ignorare il ragazzo o a palleggiarselo da una classe all’altra. Nonostante i suoi handicap lui sa scrivere, leggere e ricordare ciò che ha letto, ed era quindi in grado di stare in classe con gli altri, ovviamente con un programma facilitato e con l’aiuto dell’insegnante di sostegno che gli era stata assegnata.

Dopo le medie, e anche a causa di queste, ho deciso di non iscriverlo alle scuole superiori che avrebbero creato probabilmente più problemi di quelli che avrebbero risolto.
Ho optato per un centro diurno che segue più o meno gli orari della scuola e dove Omar è seguito da personale competente e disponibile, dove frequenta dei laboratori e ha tanti amici che per lui sono la cosa più importante.

Letizia Conversi, 2013


Quando mio figlio Omar frequentava la terza elementare, un po’ per gioco e un po’ per trovare nuovi stimoli ho scritto per lui un libro di storia sottoforma di favola.
Omar richiede un po’ più di tempo e di pazienza per spiegargli le cose.
Man mano che lo scrivevo e glielo leggevo, vedevo che lo interessava e lo capiva spingendomi ad andare fino in fondo e ad approfondire degli argomenti sui quali non ero preparata.
Il filo conduttore del libro è il tempo con i suoi avvenimenti legati uno all’altro anche quando sembrano completamente isolati. Ho insistito molto sul concetto di continuità e di evoluzione perché ho visto, sempre tramite mio figlio, che questo modo di raccontare la storia permette di non perdere mai il filo della narrazione e rende anche più facile fare dei collegamenti spontanei.
Alcuni capitoli si prestano anche a una forma di recitazione da parte del lettore e dell’ascoltatore, divertendo Omar quando doveva ad esempio impersonare il dinosauro o la scimmia.
Ora che sono riuscita a pubblicarlo, spero di dare il mio piccolo contributo alla crescita dei nostri figli.

Per richiederlo contattare l’indirizzo: dwina@libero.it

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.123

“Ieri, oggi, domani…” ultima modifica: 2013-09-11T15:50:04+00:00 da Redazione

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