La parrocchia di San Giuseppe della Pace è stata la prima ad accogliere Fede e Luce a Milano, quasi trenta anni fa. Un legame con la comunità parrocchiale che non si è mai interrotto ma che ha vissuto negli anni – come tutti i rapporti di lunga data – momenti di alti e bassi.

Sicuramente un’occasione di intensa comunione, di affidamento della comunità di Fede e Luce all’ amore di Dio e dei parrocchiani — è stato quello vissuto in questa Quaresima, nella quarta domenica cosi detta del cieco nato. Grazie indubbiamente alla trascinante creatività pastorale del parroco don Vittorio De Paoli.

Il momento non poteva essere scelto meglio. La domenica si iscriveva all’interno di un’iniziativa molto coinvolgente per la Parrocchia: la missione Francescana che ha aperto ad un percorso di conversione tutto il territorio, dall’assemblea liturgica, alle case, alle strade.

E poi, come restare indifferente alla parola del Signore che ci veniva porta quel giorno, alla domanda: Rabbi, chi ha peccato lui o i suoi genitori perché egli nascesse cieco? Come non immedesimarsi nello stato d’animo dei discepoli che fanno quella domanda, che chiedono al Signore di risolvere una volta per tutte la questione del dolore e del suo senso, di levarci una volta per tutte questo peso dal cuore?

Che cosa di più? Una giornata limpida e solare, una delle poche che Milano è capace di regalare, quasi il Signore volesse farci sentire con una carezza il suo amore di Padre.

Perno della giornata, ma non certo l’unico momento ricco di significato, l’Eucarestia. La Comunità di Fede e luce con rappresentanti di tutte e undici le comunità della Lombardia, era in prima fila attorno all’altare , accanto ai bambini dell’iniziazione cristiana.

Intorno i parrocchiani, tutti ad ascoltare con gratitudine la Parola del Signore: anche oggi ci ripete che ci ama, che lo sguardo che volge su di noi è quello di un Padre amorevole che ci vuole bene così come siamo, di più per come siamo fragili e pieni di limiti.

Il nostro essere limitati allora, sembriamo riscoprire insieme questa domenica, non è una macchia, una mancanza, ma proprio il punto di confine e quindi di incontro tra noi e l’Amore di Dio che lì nel limite ci accoglie, che lì ci salva.

Parole? Non solo, anche se bellissime. A trasmettere questo messaggio, a farlo arrivare dritto al cuore di tutti, ci hanno pensato i ragazzi, i genitori, gli amici che hanno dato vita durante la proclamazione del Vangelo ad un mimo di grande intensità spirituale, che ha reso visibile a tutti l’incontro del cieco con l’amore di Dio.

Le ha sottolineate con forza, subito dopo, don Vittorio che nell’omelia ha invitato tutti a lasciarsi guarire dall’amore di Dio, l’unico capace di salvarci dalla cecità dei nostri cuori.

E fino alla conclusione della Eucarestia l’animazione della comunità di Fede e Luce si è messa a servizio della preghiera di tutti, alla preghiera dei fedeli, all’offertorio, sostenuti da gesti semplici ma capaci di creare comunione. E’ in questo clima prezioso che si è poi svolta la giornata, con il pranzo condiviso e il pomeriggio di giochi con i ragazzi dell’oratorio nel salone della comunità parrocchiale e la merenda offerta dagli amici della terza etàAl termine, ancora un’occasione speciale. Il concerto in chiesa dell’orchestra Esagramma, che affianca nel piacere di far musica musicisti speciali, normodotati o disabili che siano.

Insomma per quelli che hanno partecipato, e speriamo anche per voi a cui l’abbiamo voluta raccontare, un’esperienza speciale, che ci ha fatto tornare a casa con il cuore che cantava perché ci ha fatto sentire come Dio sostenga con tenerezza i passi di Fede e Luce e metta sulla sua strada nuovi amici da incontrare e da amare.

L.B., 2008

Ti offriamo Signore

“Ti offriamo Signore, i diversi elementi che compongono il logo del nostro Movimento.

Il mare. Rappresenta la nostra vita: a volte calma, altre volte agitata, altre ancora quasi immobile. La affidiamo a Te, nostra rotta e senso del nostro viaggiare.

Le nuvole. Sono le inquietudini, le paure, i momenti difficili, le tempeste interiori e concrete che scuotono le onde e rendono difficile e spaventosa la navigazione. Tu, Signore, le accogli e ci accogli anche e soprattutto nei giorni di burrasca.

Il sole. La tua parola, Signore, è la nostra speranza. Affidandoci ad essa la luce torna a rischiarare i nostri giorni e si allontanano le nuvole della disperazione e del dubbio.

La barca. Rappresenta ciò che ci raccoglie e rende possibile la navigazione: la fede in Te, l’amicizia, l’appartenenza a una comunità di uomini resi fratelli dal Tuo Vangelo.

In essa, sempre presente anche se non sempre visibile, ci sei Tu.

I discepoli. I nostri fratelli e sorelle che condividono la rotta in cerca di Te. Le dodici comunità di Fede e Luce presenti in Lombardia, compagne di viaggio accomunate dal desiderio di costruire luoghi di comunione per tutti: persone con disabilità, le loro famiglie, gli amici.

Nella Chiesa.

Ti offriamo, Signore, il Pane e il Vino, segni tangibili della Tua amorevole presenza in mezzo a noi.

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.102

Vita Fede e Luce n. 102 – L’incontro ultima modifica: 2008-06-27T11:32:07+00:00 da Redazione

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