L’ho letto di un fiato

Ieri ho ricevuto il nuovo n.3/07 della vostra rivista, direi nostra, “Ombre e Luci”, ricca, mi pare più di altre, di tanta luce, quella luce che dà speranza sul futuro, nonostante le difficoltà che ogni famiglia con un disabile ha.
Solitamente la leggo, nei pochi ritagli di tempo che trovo. E dopo averla sfogliata velocemente, questa mattina iniziando da “Parlami di lui” ho letto tutte le pagine apprezzando molto anche l’articolo dell’ Arteterapia”. Due articoli ricchi di tante sollecitazioni e profonde riflessioni, così come quello di “Un terremoto a ciel sereno” che come gli altri ti coinvolge e non puoi che soffermarti a riflettere. Del resto anche le rimanenti notizie, così come le lettere sono motivo direi di meditazione. Sono pensionato, ma faccio i salti mortali per dare spazio alla lettura o qualche sguardo alla televisione, quest’ultima sempre meno educativa e ricca di cattive notizie, quasi che non succeda niente di buono in questo mondo.

Certo “fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce”, ma forse notizie positive, che sono tante, sarebbero più consone alla realtà della quotidianità.

Un po’ di tempo, qualche ora quando posso le dedico a Isaia, figlio ventenne con tetraparesi spastica e psicosi con tratti di autismo, il quale necessità di assistenza continua, tranne quando dorme.

Questa volta però “Ombre e Luci”, l’ho letto in un fiato, e come Lei suggerisce vi ritornerò a leggerlo, per interiorizzare in particolare quelle notizie o suggerimenti che con più difficoltà riusciamo ad accettare speranzosi nel futuro, anche per quando ci sarà quel “Dopo di Noi”.

Sono ormai qualche anno che vi leggo, è penso che riviste così ricche di umanità, cristianità e cattolicità non ve ne siano, un grazie per tutto quello che ci donate.

Non so se vi può servire, mando alcune riflessioni scritte in occasione del 18° anno, due anni fa, del nostro figlio Isaia che descrivono in breve la sua vita.

Tanti auguri per l’ormai prossimo Santo Natale, che ogni giorno accanto ai nostri figli disabili possa essere tale, ricco di attese e di tante stelle vere o sognate, come sempre accade quando nasce un bambino, anche se diverso, come tutti lo siamo.

Marini Marino Calvisano (BS)

Abbiamo chiesto ad alcuni genitori, nostri lettori fin dal 1983, di inviarci le foto dei loro figlioli, ispiratori della rivista. Senza di loro, Ombre e Luci non sarebbe dove è oggi. Queste sono alcune delle lettere che accompagnavano le foto, che troverete incorniciate di azzurro e con gli angoli smussati.

Con il mezzo più antico, per me il più bello, ti invio la foto di Roberto del 1983. E il mio più affettuoso saluto. Leggo sempre con tanta gioia e tenerezza il vostro giornalino, che ti posso dire mi ha aiutato a non sentirmi sola. Specialmente le tue dediche ai nostri figli, alle mamme, ai papà, agli amici che non ci sono più. Anche se non ci vediamo spesso, ti sento vicina sempre, con lo stesso affetto di trent’anni fa. Sono passati tanti anni da quando ci siamo conosciute (1973) a “Scuola Serena”: portavamo i nostri bambini speciali, con tanti sogni, con le nostre illusioni, con tanta pena dentro al cuore. Ma siamo state anche mamme coraggio: di battaglie a casa e fuori; non so quante ne abbiamo vinte, però le abbiamo fatte. Tu mi hai fatto conoscere F&L, tante mamme, papà e tanti amici, religiosi e non. Poi ancora insieme al campo di Alfedena (1976) e altri ancora. Assisi, Loreto, Fiuggi, Lourdes. A Lourdes è stata un’esperienza meravigliosa che non ho mai dimenticato. Davanti alla grotta dell’apparizione, tutti insieme la mano nella mano a pregare gli uni per gli altri, eravamo una cosa sola. Ricordo i canti, suoni, le preghiere e tanta allegria. Da allora la Madonna e Gesù mi hanno dato la forza di andare avanti sempre, nonostante tutto; le avversità, i dolori, le separazioni. Dopo la tempesta una pace infinita. Ricordo sempre un numero di Ombre e Luci di anni fa sul tema: “I figli più amati”, uno scritto di cui non ricordo l’autore, che dice:

A un uomo ritenuto saggio chiesero un giorno: tu che hai molti figli, dìcci chi è il tuo preferito? L’uomo rispose: “Dei miei figli quello che preferisco è il più piccolo finché non è cresciuto. Quello che è lontano, finché non ritorna. Quello che è prigioniero finché non sarà liberato. Quello che è provato, finché non è consolato. Quello che è malato finché non è guarito.

Cioè per lui erano tutti preferiti nel momento del bisogno. Ma quello che è malato finché non sarà guarito, se questo non avverrà mai, se qualcuno ti dice che tuo figlio non camminerà, non parlerà, non giocherà, non lavorerà e forse non ti riconoscerà come madre? Allora sarà per sempre il tuo preferito.

Ti abbraccio con affetto e immutata amicizia.

Lina Cusimano, Mamma di Roberto, Roma


Era mio desiderio portare la foto di Augusta personalmente anche per rivedere la signora Mariangela Bertolini conosciuta a Lourdes nel 1968, ma gli impegni come nonna me lo hanno impedito. Il nostro angelo è volato in cielo già da undici anni lasciando in noi tutti un doloroso rimpianto. La invio, quindi, con gli auguri di ogni bene per voi redazione e per la grande famiglia di “Ombre e Luci”.
Adriana Lunghi, Mamma di Augusta, Roma


Grazie che “come vecchia affezionata” vi unite a me nella “rimembranza” di Marina! Ha gioito con voi tutti per un trentennio e ve ne sono grata!… La ricordo con tanto affetto e la abbraccio.
Maria Antonella Bianchi, Alba Adriatica (TE)


Vi ringrazio che vi siete ricordati di Maurizio con piacere vi spedisco due foto sperando di vederne una nel prossimo numero. Cari saluti a tutti.
Liliana Tomassoli, Perugia


Ho ricevuto la vostra gentile richiesta: ricordo con nostalgia la mia prima visita presso il Collegio Nazareth…con padre Claude Rotinet. Sono passati anni: Ludovico ha 37 anni, lavora la mattina presso l’Inaf, io invece ho un periodo difficile per la mia salute e vi raccomando alle vostre preghiere. Ricordo con affetto Nicole. Un grazie ancora, speriamo di incontrarci di nuovo.
Francesca Grimaldi, Roma


Ti invio la foto di Michele, che risale pressappoco al primo periodo di Fede e Luce. Nel ricordo sempre vivo e affettuoso di tutte le persone che mi sono state vicine.
Delia Mitolo, Bari


Mi fa piacere che per festeggiare il 100° numero raccogliate le foto dei nostri ragazzi più anziani. Ricevo sempre con gioia il vostro “Ombre e Luci” è ricco di tanto amore per i nostri ragazzi e di tante esperienze e riflessioni per noi genitori. Affettuosità e buon lavoro.
Carla Perozzi, Roma


Vi mando alcune foto di Giuliana scattate nei primi anni di Fede e Luce a Bari…
Un caro saluto a tutta la redazione con stima ed affetto, anche a nome di Irene.
Renato Loiudice, Bari


Sono molto lusingata della richiesta della foto di mio figlio Roberto Masci nato a Roma il 9 agosto 1950…lo come madre ringrazio tutta la Redazione della scelta e vi confesso che sono molto fiera di far parte di Fede e Luce. Conoscendo e vedendo tanti dolori delle famiglie, sono diventata più umana e cerco di aiutare le mamme e i ragazzi moralmente nelle mie possibilità. ..
Vittoria Masci D’Orazio, Roma


Con gioia ho ricevuto la vostra lettera. Gli anni passano, ho 87 anni ma per me vi ho sempre nel mio cuore. Ricordo che ero disperata quando Roberto era piccolo, ma trovarmi con voi mi dette la forza di superare tante tristezze. Ricordo che Madre Ida preparò Roberto per fare la Prima Comunione. Fravamo come una grande famiglia. Ora Roberto è in Collegio Raggio di Sole e viene sabato e domenica a casa.
Un caro saluto a tutti
P.S. Roberto ormai è un giovanotto bravo, malgrado non sa leggere e scrivere. Lo fa solo a modo suo.
Anna Rosa Casinghini , Roma


Anche se così lontani, vi seguo sempre con grande affetto. Non appena ho ricevuto la vostra lettera mi sono trovata a riguardare con tanta nostalgia le foto delle numerose feste e pellegrinaggi che abbiamo vissuto insieme. Uso il termine “vissuto” perché, secondo me, a Fede e Luce non si partecipa semplicemente, ma si vive un’emozione che poi ti accompagna per il resto della tua esistenza, qualsiasi cosa poi la vita ti porti a fare. Mi sono persa tra una miriade di ricordi, amici che non vedo da tanto tempo o che semplicemente non ci sono più. Tra le tante foto ne ho trovata una (p. 2) del vecchio gruppo “Ascensione” che abbiamo scattato durante un weekend a Fiuggi…

Spero tanto di riuscire presto ad abbracciarvi magari in occasione della prossima Festa della Primavera, chissà! Le vie del Signore sono infinite, anche se a volte vanno un po’ troppo in salita.

Un grande saluto a tutti voi da

Rosa Staforte S.Ippolito (PS)


Vi mando la fotografia di Sergio nell’85. Scegliete voi se lo preferite in bianco e nero 0 a colori. La vostra lettera e il ricordo per lui mi ha commosso e dato tanta gioia. Gli auguri più belli per il vostro lavoro e un abbraccio.
Carmen Fiumi, Roma

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.100

Sommario

Editoriali

Una grande famiglia di M. Bertolini
Con tutto il cuore di M.H. Mathieu

Articoli

La grande famiglia
San Francesco, l'Arca e Fede e Luce di J.Vanier
Né lui né i suoi genitori di C. M. Martini
Dedicato alle namme e ai papà , di A. M. Cosmai
E se Gesù ci scrivesse oggi...
Maria: storia illustrata
Alla scoperta della redazione di Ombre e Luci! di C. Ventura
...e non siamo soli! di C. Ventura
Ti ricordi di Nicole? di T. Cabras, N. Livi, M. Sluthes
Ammalati... di affetto di G. C. Zanon
Una redazione... in condominio di M. e G. Rossi
Noi, dei piani di sopra di O. Gammarelli

Dialogo aperto

Dialogo aperto

Dialogo aperto n. 100 ultima modifica: 2007-12-10T18:32:39+00:00 da Redazione

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