La lettura di questo romanzo è scorrevole e il suo intreccio accattivante. Il protagonista e il coprotagonista sono entrambi padri di due bambini gravemente handicappati. Diego è un impiegato con un carattere mite, con una vita monotona, un matrimonio fragile e un figlio con il quale ha un rapporto superficiale. La sua vita viene improvvisamente sconvolta dall’incontro con un uomo mediorientale, anche lui padre di un bambino handicappato. Fra i due nasce un’amicizia profonda perché ad unirli è la condivisione del dolore. Diego, per la prima volta nella sua vita, sente di essere compreso e riesce a condividere con qualcuno tutto il suo disagio e la sua sofferenza. Grazie a questa amicizia riesce a far emergere l’amore per il figlio e a mettere da parte la vergogna, ma si ritrova coinvolto in un’avventura intessuta di sparatorie, agguati e oscure trame. Deve molto a quest’uomo del quale non conosce la vera identità, ma conosce profondamente il suo essere, così in nome di quest’amicizia sarà pronto a sacrificare la sua famiglia e la sua stessa vita.

E in nome dell’amicizia e della condivisione riuscirà a guardare con rinnovata speranza il futuro.

Laura Nardini, 2005

II padre e lo straniero – Recensione ultima modifica: 2005-03-16T07:46:12+00:00 da Laura Nardini

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