Voglia d’amare

Sono un ragazzo di 33 anni e mi chiamo Andrea. Le mie parole, spero che le ragazze le capiscano e non facciano le indifferenti!
Io sono un ragazzo sano (cammino regolare e tutto) ma ho un piccolo problema, cioè ho difficolta (lieve) alla parola e ne risento molto, specialmente con l’altro sesso per paura di essere respinto o per paura che mi dicano “ma tu non sei normale ecc.!”

So di avere questo problema ma non voglio che le altre persone me lo facciano pesare o meglio che mi mettano i bastoni tra le ruote! Non capisco il loro atteggiamento nei mie confronti e non capisco perché facciano così! Tutti abbiamo i nostri diffetti, ma perché non accettare un ragazzo con problemi? lo sono tranquillo e sereno ma quando vedo per strada due morosi dico “Beati quelli che possono, se succedesse anche a me!” ed il cuore mio si rattrista e mi metto a piangere!
Io ho avuto una storia con una ragazza che aveva problemi nel parlare (conosciuta tramite la chat di disabili), siamo stati assieme 5 mesi… lo ero felice ed entusiasta, ma il bello è che lei ha preso la decisione di lasciarmi ! Ma io mi sono reso conto una cosa: per me era pesantissima (dal modo che parlava e dal modo che camminava…) ognuno parliamo come parliamo!
Io vorrei una ragazza sana che mi accettasse così Come sono perchè io ho dei veri sentimenti e non accetto che mi calpestano!!!

Andrea Zoroaster (Padova), 2005


Dalla Cina

Più passano gli anni, quindici da quando sono venuto in Cina, più trovo entusiasmante il messaggio d’amore di Gesù verso tutti, specialmente verso i più deboli. Dio fa rinascere e brillare ogni giorno il suo “Natale”. la sua presenza d’amore fra noi: ci contagia tutti e trasforma la nostra vita vincendo il male con il bene, con azioni di genuina carità.

Un giorno è passato da me un amico e mi ha chiesto: “Quanti cristiani hai fatto qui in Cina, fra i tuoi compagni di lavoro, amici e volontari cinesi?” La mia risposta spontanea è stata: “Se pensi ai battezzati, in questo ambiente dove la libertà di espressione religiosa è ‘protetta’, non saprei cosa dirti, ma se guardi allo stile di vita di chi mi è vicino, credo proprio che il Signore ne abbia evangelizzati davvero tanti.

Chi conosce la forza dell’amore, non può più respingerlo! L’amore fa nuove tutte le cose. Per esempio, un giorno, un anziano, il sig. Yang, è venuto a trovarmi e mi ha detto: “Tra qualche anno io e mia moglie moriremo e cosa succederà al nostro figlio col suo ritardo mentale?” Seguì un sospiro, un silenzio!
Tra me e me ho pensato: amare questa persona è far si che il suo sogno di liberazione dal male diventi il nostro sogno, e le nostre giovani energie la sua speranza. Da allora, insieme ai miei compagni di lavoro, abbiamo studiato di costruire un piccolo centro di agriturismo adatfo alla capacità dei disabili e in cui potranno avere l’occasione che tanti simpatici amici vadano a trovarli e li aiutino a sostenersi. Questo sogno sta per diventare una realtà. Serviranno molte risorse, ma tutti insieme, per amore possiamo vincere anche questo piccolo male che ferisce il cuore dei nostri fratelli…

P. Fernando Cagnin, (Hong Kong)


Jean Vanier dalla Siria

A Damasco ho visitato la grande Moschea, luogo straordinario di immensa bellezza e grandiosità; molte erano le persone — sedute sui grandi tappeti — che parlavano tra loro o pregavano leggendo il Corano mentre i bambini giocavano tranquillamente. Mi è piaciuto pregare sulla tomba di Giovanni Battista, questo grande testimone di Gesù che è venerato dai Mussulmani in questa moschea con tanti uomini e donne che domandano a Dio la pace: che i muri che separano le nostre culture e religioni si abbattano, che noi possiamo apprendere a dialogare insieme nonostante tutte le nostre differenze e vivere in comunione gli uni con gli altri.

Le 38 comunità di Fede e Luce sono meravigliosamente vive in Siria: piene di giovani che condividono sofferenza e gioia con persone con handicap e con i loro genitori. Si sente una vera famiglia formata da tutti, cattolici e ortodossi, incoraggiati e sostenuti dai loro rispettivi vescovi che ho avuto la gioia di incontrare. È bello vedere come le persone più fragili siano la fonte di unità tra le chiese. Pace ed unità non vengono necessariamente dall’alto, ma dal basso, dagli ultimi che attirano i cuori. Ho trascorso due giorni del ritiro con i membri dell’Arca e di Fede e Luce e dei loro amici. Sono stato toccato dal pellegrinaggio ad Homs con tutte le comunità di Fede e Luce in Siria (mille persone) con i quattro vescovi, ortodossi e cattolici, in testa alla processione. Una vera testimonianza di unità.

Ho tenuto due conferenze pubbliche a Damasco ed Aleppo, ognuna con la presenza di settecento persone, in maggioranza mussulmani. Il grande Mufti di Aleppo ha partecipato e testimoniato come le persone disabili siano la strada verso Dio (…)

Jean Vanier (da una lettera del novembre 2004)


A proposito di Uscobupt

Leggo sempre con grande interesse la nostra rivista. Quest’ultima poi, il n.87, è straordinaria. Io sono da sempre una “consumatrice” di Uscobupt… Mi aiuta in tutte le circostanze della vita e vedo che è anche contagioso. La lettera di Giampaolo mi ha commossa tanto e che il Signore continui a sostenerlo’e benedica la sua piccola! Un saluto in amicizia alle simpaticissime facce che ci sorridono da Feltre, avete mai riflettuto su quanto è affascinante il sorriso dei “nostri” ragazzi? Sugli articoli non mi soffermo in particolare, ma ognuno di loro vale un Perù. Ho visto due volte il film “Le chiavi di casa”. Mi è molto piaciuto perché profondamente umano, vero, alieno da pietismi e sentimentalismi, bello; andate a vederlo, se non l’avete già fatto. Tra l’altro, Paolo, il ragazzino, mi ricorda , in alcune scene, il nostro amico Valentino che da ragazzo veniva spesso a casa nostra, quanti scherzi mentre i nostri tre figli maschi gli facevano il bagno, quante risate quando erano a letto, tutti nella stessa stanza, solo Nora, la più piccola aveva il privilegio di una stanza tutta per sè, ciò non toglieva però che fosse ugualmente partecipe della “festa” quando c’era Valentino. Ho comprato il libro “Il ragazzo che amava Shakespeare”, di cui avete fatto una bella presentazione e ho ordinato: “In autobus con mia sorella”. Grazie per tutte queste ed altre indicazioni che ci date.

Trixi Pezzoli


Ombre e Luci vivrà se…

Ho avuto modo di leggere la vostra rivista e come mamma di un ragazzo autistico l’ho trovata molto interessante e “toccante”.
Vi invio pertanto il mio indirizzo e quello dell’educatore di mio figlio per ricevere la rivista.

Paola Vagni (Macerata)

Grazie dell’apprezzamento. Sappiamo che Ombre e Luci vale e serve molto e merita tutto l’aiuto possibile, sia per diffonderla che per sostenerla.


Nyvamuk banyak

(Malesia, nei giorni dopo il maremoto) Era la festa della Santa Famiglia. Con mia mamma e mia sorella Mary eravamo nella prima fila, vicine al presepio ben decorato. Ad un tratto Mary si è alzata, è andata verso la mangiatoia e ha cominciato a battere le mani. La mia prima reazione è stata che attirava troppo l’attenzione. Volevo che smettesse. Dopo aver battuto le mani due o tre volte, si è avvicinata ancora di più e ha preso il Bambino Gesù fra le braccia. Mia madre ed io eravamo un po’ imbarazzate. Mi sono avvicinata a Mary e le ho chiesto di rimettere il Bambinello nella mangiatoia.

Quando le ho chiesto perché avesse preso il Bambino Gesù, mi ha risposto: ”Nyamuk banvak” (troppe zanzare). Aveva’ battuto le mani per cercare di allontanarle, poi aveva preso il Bambino per proteggerlo. Per Mary è così semplice: Gesù è suo amico, vuole che stia bene. Non chiede di più.

Mary mi ha fatto riflettere sulla mia vita: quando prego vicino a Gesù, sono tutta presa dai miei bisogni. Non gli chiedo mai se sta bene con me!

I nostri amici un po’ “diversi” spesso ci sorprendono. Ciò che Mary ha fatto, lo ha fatto perché ama Gesù e io ne sono profondamente colpita.

Adeline, (Fede e Luce di Singapore)

Dialogo aperto n. 89 ultima modifica: 2005-03-13T15:51:45+00:00 da Redazione

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