di Myriam (15 anni)

Tra ieri ed oggi son nata
in qualche parte del mondo
ma nessuno aveva pensato
che ciò sarebbe avvenuto
a poco più di sei mesi!

È stato forse un caso
o una strana sorte
o un semplice errore
nei conti del creatore?
Ma a siffatti quesiti
non vi fu chi rispose.

Eppure io ero lì,
tutta aggomitolata,
prematura neonata
anzi tempo sospinta
oltre l’ultima soglia
ad entrare nel mondo.

Quando avevo due anni
si conobbe il verdetto:
ero paralizzata.
Mai avrei camminato.
Sebbene fossi un caso eccezionale,
mi accolsero lo stesso con amore
e — come un’eco del colpo brutale —
ebbero in dono la fede dal Signore.

Poliedrico artefice, mio padre
costruì per me una macchina aliena
dall’aspetto improbabile e strano,
che scivolava su congegni rotanti;
con essa veniva con me a passeggiare.

Anima e corpo dette mia madre
per insegnarmi a leggere e a scrivere.
Fratelli e sorelle, (c’è bisogno di dirlo?)
non mi hanno mai rifiutata.
Dal profondo del cuore, m’amarono sempre.
Dovunque sia andata, ho sempre trovato
persone pazienti, affettuose,
bontà e dedizione.

“Perché sta lì dentro, mammina?”
domandano i più piccolini
perplessi al vedermi seduta
nel mio marchingegno a rotelle.
Ed io…, io a loro sorrido,
perché dal profondo del cuore
sono molto felice.

Non è facile spiegare
il mistero di una presenza,
una magnifica fiducia,
il frutto d’una grande speranza
Si tratta di un dono del Cielo,
si tratta di gioia profonda
che sempre è stata mia porzione
come la mia menomazione.

Mi dicevo, ricordo, quand’ero bambina:
“Se ci credo con tutte le mie forze,
un prodigio dovrà certo avvenire”.
Però, da allora, mai nulla è successo.

In qualche parte del mondo
tra ieri ed oggi sono nata
ma nessuno aveva pensato
che poi sarei stata così.
Non fu la mia vita per caso
né fu per una sorte strana:
io lo so ed ho una mia idea.

La mia vita testimonia
che gratuito è l’amore;
essa prova soprattutto
che la parola felicità
può rimar con inabilità,
senza contrasti né nubi
perché, in fondo, ripeto
nella mia vita tutto è andato
come su pattini a rotelle.

(da Alleluja – Arche n° 14 – 2003)

(tradotto dal francese da Paolo Bertolini)

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.

Sommario

Editoriale

Convivenza, non coesistenza di M. Bertolini

La chiesa è per tutti?

Una mamma scrive ai vescovi di T. Turrini
Una messa poco dignitosa di Silvia Gusmano
“Per voi e per tutti” di Cristina Tersigni

Articoli

Come accompagnare piccole e grandi crisi di Anna Aluffi Pentini
Giulio racconta: pensavo sempre a lui
“Filippide” Correre insieme dal Tibet al Polo Nord di Huberta Pott
La Shiatsu dei volontari dell’APIS a Roma di Giulia Galeotti
Felice di vivere di Myriam

Rubriche

Dialogo aperto

Libri

Piovono mucche e nuovi libri di Tea Cabras

Felice di vivere ultima modifica: 2004-03-09T16:42:21+00:00 da Redazione

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