Questi 15 anni sono stati duri

Riportiamo in questa pagina stralci da una lunga lettera che Immacolata ha scritto a Mariangela ma anche a tutti noi. Immacolata, i nostri lettori la conoscono già, è la mamma di Francesca, una bambina quindicenne plurihandicappata. Qui ci racconta le sue ultime vicende: il viaggio a Bosisio, dove i medici dell’Istituto “La Nostra Famiglia” hanno visitato e osservato Francesca nella speranza di individuare una nuova cura per la sua schiena e per altri problemi che la fanno soffrire, la visita al Cimitero di San Giuliano e infine le sue riflessioni più generali sulla vita sua e della sua famiglia…

“Ciao Mariangela, come state, tutte bene! Io mi sono appena seduta da stamattina che mi sono alzata (sono le 11 di sera mentre scrivo) tutta la giornata è una corsa. … Ti scrivo per dirti che a Bosisio ho fatto un altro buco nell’acqua perché non ho fatto nulla per Francesca perché la sua colonna è solo da operare o da mettere un bustino per 18 ore al giorno… la mia unica consolazione del mio soggiorno lì è questa “complimenti signora” da parte di tutti: dal medico supervisore, alla dietista, alla logopedista (per il modo in cui la facevo mangiare). Tutti si sono complimentati, (anche la Caposala), per come sta Francesca, per il suo peso (36 Kg pesa e 36 deve pesare), per come la tengo curata (la dietista). Mi hanno detto che io sono uno di quei casi che si incontrano ogni 100 (non la nutro con gli omogeneizzati). L’indicazione importante che mi hanno dato è il modo per farla bere perché lei beveva molto poco. Ora riesco a farle bere due succhi di frutta al giorno con una siringa senza ago. Ora ho deciso che non la porto più da nessuna parte, mi fermo ad Ancona 1Ad Ancona Francesca è seguita dal Centro di neuropsichiatria. e basta … Tutto questo nuovo ricovero, Mariangela, mi è costato1000 euro e forse di più ma li ho spesi bene. Spero solo che qualcuno da Lassù mi apra qualche porta perché è sempre più duro andare avanti.

Lo sai l’aumento che ha avuto Francesca? 6 euro al mese. (Vergogna io farei stare Berlusconi in queste condizioni per un mese e poi vorrei vedere a quanto salirebbe l’accompagnamento per questi casi così gravi) 2Francesca, non avendo compiuto i 18 anni, ha solo l’assegno di accompagno di 436 euro mensili. … Sai il 7 dicembre ho compiuto 40 anni e ho pensato che questi 15 anni che mi sono dedicata a Francesca sono stati duri e spero che i prossimi lo siano meno.

Il giorno dell’Epifania io e la mia famiglia ci siamo recati a San Giuliano 3Immacolata vive a Guardialfiera (Campobasso) che dista solo 30 km da San Giuliano il paese crudelmente colpito dal terremoto del 2002. e lì sono rimasta molto scossa. Al Cimitero ho pianto non solo per quei bambini ma ho pianto per Francesca, non so spiegarmi il perché ma lì c’erano due mamme sedute di fronte ai loro figli come se il tempo non contasse più. lo avrei voluto abbracciarle ma non ho avuto il coraggio perché il dolore lo si poteva tagliare con le forbici per come era visibile.

Ho fatto una preghiera di fronte a quei piccoli Angeli e cioè che anche io ho 2 angeli a casa e spero di non provare un dolore così forte quando arriverà il giorno del mio Angelo (io penso che non avrò la forza di quelle mamme). Non so se sono riuscita a dirti quello che sento e che provo in questo momento della mia vita. Ora ti saluto e ti abbraccio tutta. Ciao 4Vi chiedete perché diamo tanto spazio alla lettera di Immacolata? Perché, secondo il giudizio di noi redattori, le sue parole valgono più di una buona predica domenicale..

Immacolata


Hui-ling per disabili in Cina

Carissimi amici,
ogni tanto ci sentiamo e ci scambiamo gli auguri più belli; questo accade non “a caso” proprio in occasione del Natale. Non importa come stiamo o dove stiamo, vicini di casa o in Cina, con l’avvicinarsi del Natale ci sentiamo più uniti e in ciascuno di noi si riaccende un gran desiderio di pace e d’amore. Ma cos’ha di divino il Natale?

Si, è proprio vero, ci richiama alla mente e ci fa percepire quel grande evento di Dio che si fa persona umana, si fa conoscere, s’incarna in una realtà familiare e sociale come la nostra e la vive con tutti i suoi drammi e le sue gioie, con le sue tradizioni, attese e innovazioni. La Sua vita diventa un raggio di luce per noi, un modello da imitare, una persona da seguire, un vangelo (buona notizia) da annunciare.

Io mi trovo a Canton, a sud della Cina e lavoro come operaio in un’organizzazione che si chiama Hui-ling e che si sforza di dare aiuto concreto a dei bambini, giovani e adulti disabili mentali. Questa organizzazione si è sviluppata anche a Xi’an, Xining e Beijing (Pechino), e ormai riesce a portare aiuto a centinaia di persone disabili. Otto anni fa mi ero presentato tra loro come esperto di computer e di programmi multimediali e educativi per bambini autistici, ma pian piano il mio modo di lavorare e agire ha condizionato molte persone, operatori, genitori, disabili, amici cinesi non cristiani e perfino non pochi cattolici della chiesa locale. Ora mi considerano come una persona che ha una particolare carica spirituale, che dà coraggio e speranza nel superare ‘i problemi d’ogni giorno. Quello che cerco di trasmettere è che, quanto alla vita, anche se appare come un problema continuo, tuttavia quello che conta, non è di risolvere tutti i problemi, ma è sapere che ogni gesto, nel momento presente, può essere espresso con amore e con gioia; solo così la vita è Vita… Come si fa? Bisogna tornare a meditare le intenzioni di chi ha inventato la Vita e ha perfino voluto farci percepire quel grande evento di Dio che si fa persona umana, si fa conoscere, s’incarna in una realtà familiare e sociale come la nostra e la vive con tutti i suoi drammi e le sue gioie, con le sue tradizioni, attese e innovazioni.

Quando i bambini disabili passano davanti alla porta aperta della mia stanza e s’infilano dentro cercando una carezza o un abbraccio che li fa volare, o quando i giovanotti disabili tornano dal laboratorio e mi vedono e cercano di scambiare un vigoroso saluto con una stretta di mano, o quando i più anziani con handicap ormai molto grave incrociano il mio sguardo e un sorriso di simpatia, allora in quell’attimo “presente” c’è amore e una gioia che irradia di festa la nostra vita e che richiama l’annuncio natalizio: “Gloria a Dio e pace in terra” (Lc2,14). Questo è l’augurio che estendo a tutti voi, unito ad una fervida preghiera a Colui che per amore si è fatto uno di noi.

Grazie per la vostra significativa e bellissima rivista, fraternamente

Padre Fernando Cagnin Hong Kong


“La voce della luna”

Vi segnalo una realtà commentata a Radio 3 il 13 dicembre (sabato) nella rubrica “SCELTE” a cura di Patrizia Todaro. Forse già la conoscete, ma penso (per quel che ho ascoltato alla radio) sia utile approfondirla.
Si parlava de “La voce della luna”, un centro diurno in rapporto con le istituzioni, curato da ANNA BERNI a Roma. Il progetto parte da una rappresentazione teatrale alla quale tutti cooperano secondo le proprie capacità. Penso includa per la più parte chi ha problemi psichici. Vi è una parte che si prepara alla recitazione, ma anche laboratorio sartoria per i costumi, tecnici della luce e del suono, incremento pubblicitario, ecc..
Intento della dottoressa responsabile è usare questo laboratorio come trampolino per inserire in una realtà lavorativa queste persone secondo le capacità acquisite. Troppo bello?
Maria Rosa Ciampi

Qualche lettore di Roma può darci notizie precise su questa iniziativa?


Beatitudes di Chennai

Cari fratelli e sorelle,
è arrivato di recente un container di aiuti dall’Italia da parte dei nostri gruppi sostenitori ABC Amici di Beatitudes di Chennai. Il coordinatore Ing. Giuliano Rossi, mio carissimo amico, mi ha segnalato gli articoli che voi di Ombre e Luci avete avuto la generosità di donare. Stiamo procedendo all’inventario della carrozzina-passeggino per handicappati grandicelli, il computer, la sedia a rotelle ed altro ancora. Utilizzeremo questi articoli cercando di ricavarne il maggiore bene possibile.

Quanti handicappati fisici e mentali abbiamo qui! tutti molto poveri e senza alcuna assistenza. Chi potrà pensare a loro? Molti si trascinano per la strada in modo penoso alla ricerca di un sostentamento fino a quando possono. Quel poco che possiamo fare per alcuni di loro è nulla di fronte al mare di miseria che ci circonda.
Bisogna che aumenti Gesù in questa nostra terra lontana. Solamente Lui può fare del bene a questi diseredati, attraverso l’azione dei credenti. Le istituzioni di qui non pensano ai più deboli perché il loro Dio non conosce Gesù incarnato, morto e risorto per noi. Preghiamo.
So della vostra azione cristiana a sollievo degli handicappati, e intuisco quanto il Signore ama e benedice la vostra opera. Tutto il bene che fate e tutto il bene che ricevete nel donarvi, va testimoniato con tutto il cuore. Molti potranno salvarsi grazie alla vostra azione. Dio vi benedica.

Padre R. Tarcisius sdb Chennai India

Patrik

Molti amici hanno conosciuto Patrick Thonon negli anni di fondazione di Fede e Luce. È venuto spesso in Italia, con padre Roberti ed è stato accolto in varie famiglie, nei campeggi ad Alfedena, nei pellegrinaggi ad Assisi.
Patrick è entrato nella pace del Signore a 50 anni, il 24 ottobre scorso, dopo una grave malattia che ha portato con coraggio, senza lamentarsi, per tre lunghi mesi. Ha lasciato i suoi carissimi genitori e gli amici fraterni del Toit di Bruxelles in un grande dolore.

Lo vogliamo ricordare agli amici italiani riportando alcune frasi che il suo papà ha detto il giorno del suo funerale.

“…Sei stato un bambino gioioso, un adolescente senza problemi eppure non potevi camminare, correre, giocare. Non potevi fare nulla di ciò che piace ai bambini e agli adolescenti. Parlavi con fatica: solo chi sa ascoltare, ti capiva. …Appena vedevi qualcuno, anche sconosciuto, cercavi di stabilire un contatto, adoprando il calore umano di cui eri ricco. … Ti sei guadagnato un gran numero di amici, di amici sinceri, di . quelli che ti aiutano e ti seguono nelle avversità. … Malgrado i tuoi cinquant’anni, avevi conservato le virtù dell’infanzia, quelle che il Cristo chiedeva ai suoi discepoli. … A te di vegliare su di noi, ora. Sei nella pace e nella gioia, là dove non sussiste né pena né handicap…

In tanti gli dobbiamo molto e forse, senza di lui, Fede e Luce non avrebbe trovato la forza e l’entusiasmo per cominciare il suo cammino. Grazie Patrick.

M.B.

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.

Sommario

Editoriale

Convivenza, non coesistenza di M. Bertolini

La chiesa è per tutti?

Una mamma scrive ai vescovi di T. Turrini
Una messa poco dignitosa di Silvia Gusmano
“Per voi e per tutti” di Cristina Tersigni

Articoli

Come accompagnare piccole e grandi crisi di Anna Aluffi Pentini
Giulio racconta: pensavo sempre a lui
“Filippide” Correre insieme dal Tibet al Polo Nord di Huberta Pott
La Shiatsu dei volontari dell’APIS a Roma di Giulia Galeotti
Felice di vivere di Myriam

Rubriche

Dialogo aperto

Libri

Piovono mucche e nuovi libri di Tea Cabras

Dialogo aperto n.85 ultima modifica: 2004-03-10T16:35:19+00:00 da Redazione

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