Sessualità e handicap

Salve a tutti voi della redazione.
In questi giorni ho ricevuto il numero di ”Ombre e Luci” e devo farvi i miei complimenti per come avete trattato il tema della sessualità ed handicap. L’avete fatto con molta tenerezza e molto equilibrio, qualità non comuni. Questo tema mi interessa molto sia come persona disabile sia a livello professionale ed ho letto con piacere tutto il numero.
Silvia Tamberi


Splendido numero

Cari amici italiani, desidero dirvi, anche se solo brevemente, come sono stata conquistata dallo splendido numero di Ombre e Luci dedicato interamente a Fede e Luce. Il numero è proprio fatto molto bene e si vede chiaramente che vi avete lavorato con amore! Spero con tutto il cuore che esso porterà frutti in abbondanza, proprio come lo desidera Gesù: che possa far conoscere la bellezza di Fede e Luce a nuove famiglie, nuovi amici e nuove parrocchie e che voi possiate così essere ricompensati per tanto lavoro. E che i più piccoli possano così essere accolti ancora di più con tanto amore per la maggiore gloria di Dio. Un abbraccio a tutti.
Viviane Le Polain
(Coordinatrice internazionale di Fede e Luce)


Unito e grato a F.L.

Sono sacerdote, zio paterno di Giacomo Briatore, figlio di mio fratello Ezio e di mamma Silvana responsabile di Fede e Luce a Mondavi. Il nipote, mio omonimo, è gravemente cerebroleso sin dalla nascita e conta ora 30 anni, circondato di tanto amore in famiglia e da solidarietà di tanti amici.
Mi sento unito e grato al movimento di Fede e Luce. Commovente e convincente l’articolo di Padre Enrico Cattaneo S. J. nel n° 1/2003 della rivista.
Dio Padre benedica e illumini la vostra preziosa opera.
Giacomo Briatore – (Direttore Casa del Clero Anziano e Malato)


A denti stretti

(…) Non ho la possibilità di rispondere a questa nuova esigenza di salute che mi si è presentata.
Perché la vita è così ingiusta?
Ho già il mio dolore cronico che Dio mi ha dato, perché mi sta togliendo la salute?
Chi si occuperà di mia figlia se io crollerò?
È giusto che noi genitori così provati non troviamo un aiuto serio e concreto nelle istituzioni?
Si parla tanto di beneficenza di qua e di là, di aiuti alla famiglia ma dov’è la nuova legge sull’assistenza del 2000? Siamo arrivati al 2003 e qui non si vede nulla. No care amiche io lo sto provando sulla mia pelle che se non mi aveste aiutato voi più di qualche volta non so come avrei fatto, perché qui di risposte non se ne hanno in nessun modo. (…) Vi saluto perché mia figlia reclama che vuole essere cambiata e vado con i denti stretti a prenderla.
Immacolata


Ha lasciato un gran vuoto

Sono la mamma di Francesca, un bellissimo angelo che Gesù ha voluto riprendersi proprio la vigilia di Natale. Il vuoto che ha lasciato è immenso, ma cerchiamo di andare avanti per amore suo e dei due figli che il Signore ci ha dato oltre Francesca. Invio il suo ricordo e… se potete pubblicatelo sul giornalino al quale rimarrò abbonata.
Anna Maria Bonci


Che fatica capire

Grazie per l’ultimo numero della rivista! Grazie per le tante profonde verità contenute in tutti gli scritti, con un unico denominatore ‘’questi figli disabili che non parlano”. La mia Francesca fa di sì alzando gli occhi e di no abbassandoli. Ma quante domande occorre formulare per riuscire ad intravedere quello che lei vuol farci capire sugli argomenti più vari!
Quando però riesco a interpretare il suo pensiero, allora la gioia è grande per tutte due e si dimentica per un momento la fatica e Fansia. Volevo dire alla mamma del Molise, Immacolata, che il pianto della figlia potrebbe essere causato da afte che, anche piccole, sono dolorosissime e che a volte neppure i dentisti riescono a individuare dato che per i nostri figli è difficile tenere la bocca bene aperta. A noi è capitato.
Gabriella Grossi


Siamo testimoni

Pace e bene!
Quale monastero “affiliato”, al gruppo di Fede e Luce di Mondovì, abbiamo ricevuto e letto con gioia il vostro giornale-rivista che ci ha rese partecipi di tante situazioni familiari dolorose, eppure vissute con fede e coraggio. Vi esortiamo a proseguire nella pubblicazione e siamo ben contente di inviarvi altri indirizzi cui far pervenire una copia della rivista. Siamo Suore Clarisse e quindi ci sentiamo chiamate ad offrire con la preghiera la nostra stessa vita per le famiglie più colpite da “sorella infirmitate” come la chiamerebbe il nostro Padre San Francesco d’Assisi. Inoltre siamo testimoni della capacità che gli handicappati ed i loro genitori hanno di evangelizzare chiunque li incontra con cuore semplice, libero ed aperto. Sono questi i piccoli del Vangelo che ci rivelano “le cose” del nostro Padre celeste nascoste invece ai sapienti ed agli intelligenti del mondo.
Le Sorelle Clarisse di Vicoforte

Dialogo Aperto n. 83 ultima modifica: 2003-09-02T16:15:22+00:00 da Redazione

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