L’autore ci presenta l’esperienza di una comunità per bambini e adolescenti con svariati problemi, anche molto gravi, di disagio fisico e psicologico, di cui si occupa da più di vent’anni.

La comunità di Gugliano intende fornire ai suoi piccoli ospiti quell’affetto e quell’educazione al rispetto delle regole che non hanno potuto ricevere dalla famiglia d’origine. In questo senso una delle componenti più importanti per l’attenuazione delle loro difficoltà è vista nell’influenza dell’ambiente, altrettanto importante dell’eredità biologica nella formazione della personalità individuale.

Fabrizio Mori traccia la storia della comunità di Gugliano (“cominciò a farsi strada la convinzione di dover aderire ogni etichetta del tipo “handicap”, “autistico” ecc. Tali termini, indispensabili in campo medico, qui da noi diventano inutili e dannosi, quasi una discriminazione. I figli erano tutti diversi e tutti uguali”) e ne illustra i principi ispiratori, sopratutto il rifiuto della violenza in ogni sua forma. Il libro presenta numerosi dialoghi-intervista con i ragazzi. L’effetto è di grande immediatezza e di profondo coinvolgimento.

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.76

Copertina Ombre e Luci numero 76, 2001 - Un natale difficile

Sommario

Editoriale

E si accende una stella di M. Bertolini

Articoli

La lezione di un clown di M.T. Mazzarotto
La Locanda dei Girasoli di Redazione
Per un Natale con qualche cosa in più di H. Pott
La Comunità “Il Roveto” di M. T. Mazzarotto
Un dono di poesia a cura della Comunità il Roveto
Noi quattro: la comunità "il Roveto" di Redazione
Famiglie: una riflessione di Padre Roberti di Padre Roberti
Stelle d’oriente di
Novità per l'handicap di Redazione
Lo straniero di Redazione

Rubriche

Dialogo aperto

Libri

La seconda occasione, Carla Cerati
La ragazza delle lumache, Carla Cerati
Inno alla vita, Erika Gazzola
Nessuno bambino nasce cattivo, Fabrizio Mori

Nessuno bambino nasce cattivo – Recensione libro ultima modifica: 2001-12-25T11:38:41+00:00 da Redazione

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