Sono la primogenita. La più piccola delle mie sorelle è disabile. Avevo sette anni quando ho intuito lo sconvolgimento dei miei genitori, espresso troppo poco a parole. Stavamo entrando nel mondo del senso di colpa. La sofferenza dei fratelli e delle sorelle esiste ed è profonda. Una volta ho visto la copertina di una rivista dal titolo «Quando l’amore è mancato» ho pensato che anche per me l’amore era mancato. Sento che i miei genitori, troppo preoccupati dal pensiero per la mia sorellina, non sono stati disponibili, e che non abbiamo mai avuto momenti felici. Vorrei dire a tutti i genitori: «Vogliate bene al vostro figlio disabile, ma non di più che agli altri figli. Loro sentono la vostra angoscia e le vostre sofferenze. Anche loro hanno bisogno di essere amati. Non vivono per compensare le mancanze che vi fanno male in colui che vi sembra il più fragile. Anche loro sono fragili, anche se si vede di meno. Scusatemi se vi dico tutto questo, è veramente un grido del cuore.

Silvia, 1996

Quando l’amore è mancato ultima modifica: 1996-12-15T16:31:31+00:00 da Redazione

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