Romano Guardini, il noto sa¬ cerdote, teologo e scrittore tede¬ sco, titolare di cattedra universita¬ ria a Berlino, Tubinga e Monaco, scrisse questo libro a settantadue anni. Era stato perseguitato dai nazisti e costretto a interrompere l’insegnamento; dopo la guerra aveva ripreso la sua attività e la pubblicazione delle sue opere; ora, giunto alla vecchiaia, poteva guardare dietro di sè con distacco ed equilibrio e manifestare la qua¬ lità più bella e più desiderabile del¬ le persone anziane: la saggezza.
Uomo di intensa ispirazione re¬ ligiosa, sempre intento a prospet¬ tare una concezione cattolica im¬ pegnata attivamente nelle proble¬ matiche del mondo moderno, in questo libro sembra voler dare il meglio della sua esperienza di vi¬ ta. Il suo pensiero e il suo stile so¬ no lucidi e chiari. La nostra im¬ pressione è che nulla vi sia di ec¬ cessivo o di mancante. Egli ci pro¬ pone l’osservazione delle qualità e del senso delle varie fasi della vita umana e ci presenta queste nella loro diversità, puntando lo sguar¬ do sul compito morale che è co¬ mune a tutte, la realizzazione del bene. «Ora, egli dice, il bene… non può venire realizzato in un modo qualsiasi, bensì ha bisogno di esplicitarsi e di determinarsi, e ciò avviene attraverso la situazio¬ ne concreta. Allora il bene com¬ pare nella sua particolare urgenza, così come lo si esige qui, ora, nel¬ le condizioni presenti, ed è un be¬ ne che possiamo conoscere, de¬ nominare, realizzare.»
Così, nella splendida descrizio¬ ne di Guardini, dall’infanzia alla giovinezza, dall’età adulta alla ma¬ turità e alla vecchiaia, ogni epoca ha le sue possibilità, le sue ric¬ chezze e i suoi doveri e deve esse¬ re vissuta a fondo nelle gioie e nelle difficoltà che le sono proprie.
Il passaggio da una fase all’altra è un periodo che può presentarsi in forma di crisi — e vogliamo ri¬ cordare fra gli altri il momento del¬ la consapevolezza del limite all’ini¬ zio dell’età matura, e quello del di¬ stacco all’inizio della vecchiaia — ma sono crisi che possono essere vissute con serenità e che sono ne¬ cessarie ad acquisire un equilibrio nella nuova fase e la capacità di vi¬ verne fino in fondo la ricchezza.
Romano Guardini sembra invi¬ tarci a ripetere l’invocazione del salmo 89: «Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sa¬ pienza del cuore. »

Natalia Livi, 1993

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.43, 1993

Sommario

Editoriale

Si fa sera di Mariangela Bertolini

Se la notte è agitata

Prima di andare a letto intervista a M.Réthoré
Se dorme male di D. Laplane
Di notte bagna... di P. Lemoine
Io grido verso te

Altri Articoli

Imparando a vivere bene con Jimmy di M.S. Tomaro
Viviamo da soli intervista a Romolo e Remo
Quando i genitori si rimboccano le maniche di Antonio e Milena
Ce l'abbiamo fatta di Milena

Rubriche

Dialogo aperto
Vita Fede e Luce
Proviamo un'altra volta

Libri

Cammino di preghiera, M. Quoist
Esploderà la vita, AA.VV.
La cinquataseiesima colonna, M.Gillini e M.Tonni
La forza del debole, E. Robertson

Le età della vita ultima modifica: 1993-06-20T10:36:01+00:00 da Natalia Livi

Ogni mese inviamo una newsletter

Ci trovi storie, spunti e riflessioni per provare a cambiare il modo di vedere e vivere la disabilità.

Se prima vuoi farti un'idea qui trovi l'archivio di quelle passate.

Ti sei iscritto. Grazie e a presto... anzi alla prossima newsletter ;) Se ti va, quando la ricevi, facci sapere che ne pensi. Ci farebbe molto piacere.