L’omino di vetro è il personaggio di una delle fiabe scritte da Pasqualino, un ragazzo di dieci anni handicappato motorio che frequenta la quinta elementare. Pasqualino scrive con una speciale macchina elettrica dotata di una tastiera grande e largamente spaziata. In questo modo egli riesce a superare la difficoltà di coordinare i movimenti e a evitare l’uso dei muscoli contratti. Nella fiaba egli descrive un personaggio fragile, insicuro e così trasparente da non potere difendere i suoi segreti e la sua intimità; è la caricatura di un uomo che per la sua diversità a volte fa ridere a volte incute spavento come un fantasma. L’allegoria ci permette la comprensione di tanti ragazzi come Pasqualino le cui difficoltà sono intuibili da chi sta loro vicino, e che spesso non si comportano in modo appropriato.

Le due autrici, psicologhe dell’età evolutiva, intendono aiutare il lettore in tal senso. Giovanna Astaldi ha svolto per molti anni il suo impegno operativo e di ricerca nell’ambito della scolarizzazione dei bambini cerebrolesi e Maria Carmela Barbiero, professore ordinario all’Università di Napoli, ha lavorato a lungo nel campo della neuropsichiatria infantile. Se, come esse affermano, le parole «chiave» per entrare nel mondo dell’handicap sono la fiducia, la comprensione e la tolleranza attraverso questo libro esse ne propongono un’altra ancora, la conoscenza.
«L’omino di vetro» dovrebbe essere letto da tutti i giovani e dai ragazzi a partire dalla terza media. Dovrebbe entrare nei programmi di studio. Con linguaggio semplice e chiaro e con preciso rigore scientifico le autrici presentano al lettore i vari tipi di handicap e le loro cause genetiche, prenatali, perinatali e dell’età infantile. Ne risulta evidente che al di là degli svantaggi di cui soffre, il portatore di handicap «è un essere umano e non è un’anomalia del codice genetico o una lesione cerebrale, o qualche danno organico».

Ciò che importa è che gli venga data la possibilità di far valere le sue capacità, nonostante il suo svantaggio. Proprio come avviene per Pasqualino, l’ideatore dell’omino di vetro.

Natalia Livi, 1991

Natalia Livi, è stata una delle storiche collaboratrici di Ombre e Luci. Ha contribuito alla rivista dal 1991 al 2004.

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.33, 1991

Sommario
Con la vostra collaborazione - Inchiesta di Mariangela Bertolini
Famiglie diverse? di Giacomo e Maria Labrousse
Educare è desiderare di Marie H. Mathieu
La Stelletta di Nicole Schulthes
Quel che mancava ai nostri figli di Laura Delay

Rubriche

Dialogo aperto

Libri

L'omino di vetro di M.C. Barbiero
Vita! riflessioni sulla cultura dell'hadicap di C. Imprudente
Il mio piede sinistro di C. Brown

L’omino di vetro – Un viaggio nel mondo dell’handicap ultima modifica: 1991-03-16T10:34:29+00:00 da Natalia Livi

Ogni mese inviamo una newsletter

Ci trovi storie, spunti e riflessioni per provare a cambiare il modo di vedere e vivere la disabilità.

Se prima vuoi farti un'idea qui trovi l'archivio di quelle passate.

Ti sei iscritto. Grazie e a presto... anzi alla prossima newsletter ;) Se ti va, quando la ricevi, facci sapere che ne pensi. Ci farebbe molto piacere.