Per noi ci sono vacanze?

Per molti le vacanze sono libertà, distensione, vita diversa, viaggio, casa in campagna o al mare, «far niente», «fare quel che mi va».
Ma per noi?
Quanti problemi! La scuola chiude. Che fare con Cristina, così instabile? Dove portarla? Prima la nonna la prendeva per un mese. Ma ora è diventata troppo vecchia. Come fare per salvare un po’ di riposo e di vacanze per la famiglia? Cristina ne è parte integrante: non dobbiamo vivere le vacanze insieme a lei? Discussioni a non finire. Con Cristina, la mamma può avere una vacanza? E i fratelli e le sorelle che non ne possono più? L’atmosfera familiare diventa pesante.
Non si va in vacanza?
Spesso la decisione è imposta dalle circostanze: niente soggiorno estivo per lei… la nonna non se la sente di prenderla… la famiglia è bloccata.
E allora?
I genitori di Cristina

Ricordiamo agli amici

Allora, pensando a quante famiglie si trovano in questa situazione, Ombre e Luci chiede agli amici di farsi vicini alle famiglie come quella di Cristina, offrendo almeno qualche giorno di vacanza.
In questi anni la situazione è migliorata: Comuni, Centri, Associazioni organizzano vacanze per ragazzi handicappati, ma non per i più gravi. Fede e Luce risponde anche alle loro esigenze offrendo per un paio di settimane un servizio ai genitori e un periodo di profonda integrazione ai ragazzi con handicap.
Per ricordare lo spirito con cui è vissuta questa esperienza di vacanza a Fede e luce, pubblichiamo questa lettera di un’amica del Gruppo Fatima di Milano.

Questa vacanza ti fa sentire rinnovata

Da quattro anni vivo nel campeggio di Maderno un periodo di vita unico, quasi fuori dal mondo pur stando nel mondo. Ogni volta è una emozione diversa perché la gente è diversa. Amici, genitori ragazzi handicappati si uniscono in un’unica grande famiglia per vivere una vacanza, una vera vacanza tutti assieme.
Sembra impossibile che libertà e impegno possano andare d’accordo, eppure è così.
La vita di comunità ci porta gioia, ma vuole un impegno costante. Bisogna rinunciare a una parte di se stessi per il bene e la felicità di tutti.
Nella villa di Maderno ognuno si prodiga per essere utile agli altri. Il mattino c’è chi pulisce le camere, chi cucina o lava i piatti, chi fa la spesa, chi organizza i giochi e gli intrattenimenti della giornata. Dopo pranzo c’è l’ora del riposo, poi si gioca, si canta e si prega insieme!
E’ un ambiente sereno, anche se necessita di una continua attenzione nei confronti dei ragazzi.
E’ chiaro: le difficoltà, le incomprensioni esistono, è inevitabile; ma qui ogni avvenimento anche piccolo è crescita; si impara veramente a credere in qualcosa, a sentirsi considerati da tutti e di conseguenza ad accettare gli altri per quel che sono, senza pretendere da loro niente di più di quello che ognuno a modo suo sa offrire. Genitori, amici, ragazzi formano un’unità che crea grande gioia, soprattutto per i ragazzi che si sentono veramente integrati nel gruppo.

Non tutti varchiamo la soglia di questa “Villa” con le stesse intenzioni e lo stesso spirito. Alcuni non si rendono conto delle difficoltà che potranno incontrare, ma è certo che anche una sola settimana arricchisce talmente che partendo si sente una felicità e una ricchezza in più.
Io ho sperimentato che sono proprio i ragazzi con handicap che insegnano qualcosa a noi, ci fanno scoprire i nostri limiti, toccano le nostre coscienze, ci plasmano un cuore nuovo alla vita, anzi ci fanno amare la vita stessa: noi con loro impariamo a conoscere i nostri sentimenti più profondi. Si instaura un rapporto di amicizia più vera, più sincera, perché stando assieme giorno e notte si scoprono veramente le nostre capacità di amare. Maderno non vuol dire solamente cambiar aria per un periodo estivo, ma è un qualcosa che rimane e che dopo ti fa sentire rinnovata.

Ornella Bernardini, 1985

Vacanza, problema e risposte ultima modifica: 1985-06-29T21:32:08+00:00 da Redazione

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