Provo ad immaginare cosa succedeva a Cuneo nei giorni antecedenti l’incontro nazionale di fine aprile? Liliosa, sommersa da fogli e foglietti, liste e contro-liste, cerca di riordinare le idee, di compilare elenchi definitivi.

– “No, non ce la farai mai a sapere chi siamo e in quanti siamo!” – e si sforza di tener dietro ai cambiamenti che si susseguono vorticosamente, alle pressioni, alle domande che le giungono da oggi parte.

Mario e Betty lavorano con una schiera di collaboratori: chi disegna, chi dipinge, chi intaglia, chi incolla, cuce, inventa, raccoglie ciò che anche gli altri hanno fatto e spedito dalle altre città, e così le pareti di Stella Mattutina diventano allegre e variopinte come un caleidoscopio e la mostra dei lavori sembra un piccolo bazar orientale deva trovi di tutto.

Poi c’è la Lea che non perde la calma; non si fa prendere dal panico per dover ordinare le esigenze alimentari di 100 persone: se tra minestra e pastasciutta non si trova una via di mezzo, se tra sugo bianco e sugo rosso non si può fare il rosa, lei prevede tutto in abbondanza e poi si vedrà.

E poi c’è Mimmo che impazzisce con la sistemazione per la notte: credo non possa più dire che i miracoli sono pura fantasia!

Non sono pura fantasia tutte le case che si sono aperte, che hanno accolto, ospitato persone di cui fino a poco prima non si conosceva neppure il volto, i letti che si sono moltiplicati, le famiglie che hanno ristretto il loro spazio di vita abituale per fare posto a noi, le persone che hanno ceduto le proprie stanze, rinunciato alle proprie comodità, coinvolto in questa impresa ardua e folle (mica è tanto facile sistemare 70 persone!), fratelli, sorelle, cugini, cognati, amici…

E mille attenzioni ricevute; la disponibilità in ogni momento per aiutarci e accontentarci, i sorrisi…

Perché lo avete fatto? Perché abbiamo risposto al vostro appello? Cos’è che ci spinge a superare difficoltà di ogni genere per avere un incontro di gioia, di amicizia, di scambio, di crescita come è stato a Cuneo? v

La risposta è lunga e pesca nel profondo di noi, e di quella certezza che ci unisce. Voglio solo dirvi grazie per tutto quello che avete fatto, grazie a tutti coloro che in modo diverso hanno contribuito all’incontro, grazie a tutti quelli che vi hanno partecipato perché quando sono tornata avevo vissuto momenti importanti ed avevo avuto lo slancio per continuare a camminare insieme.

Lucia Pennisi, 1979

L’eco dei partecipanti

Credo che durante l’incontro di Cuneo abbiamo veramente cercato di ascoltarci; alla riunione dei genitori come a quella dei giovani c’era una vera atmosfera di Pace e Comunione? Il Vescovo era fra noi; la sua presenza ci faceva sentire ancor più facenti parte della Chiesa… Impariamo a saper vivere sempre più con i “piccoli”: è questa la nostra forza.

Patrick Thonon – Bruxelles


Sabato 28 aprile siamo partiti in 23 per Cuneo, viaggiando con il sole siamo arrivati con tanto entusiasmo a destinazione alle 15.30. L’incontro dei vari gruppi è stato interessante: sentire le varie esperienze ci ha fatto piacere, perché tutti svolgono le loro attività con serenità e gioia.
L’incontro di Mariangela con i genitori ha dato molta forza anche a noi, perché ci ha fatto capire con semplicità, come si può accettare il male serenamente. Siamo tutti un po’ handicappati; ma l’handicappato mentale ci insegna ad accettare tutti, senza distinzione. Avremmo voluto che il nostro gruppo fosse là al completo, per ascoltarla.
La veglia è stata molto bella, ci ha fatto riflettere come donare più amore ai piccoli, che dovrebbero essere i prediletti. Nella Messa ci siamo sentiti molto uniti e ci sentiamo rinati nell’amore di Cristo. L’incontro dei giovani è stato significativo e il nostro dialogo chiaro e spontaneo.
La festa di chiusura è stata molto gioiosa, con canti, danze e risate a non finire.
Sentiamo il bisogno di ringraziare tutti per l’accoglienza veramente fraterna o molto affettuosa.

M. Teresa Tizzani – Milano


Sono partita un po’ titubante malgrado la gentilezza di tutti, specialmente della cara Enrica che ha capito molte piccole cose (in me).
L’accoglienza avuta al nostro arrivo dai Cuneesi è stata tanto calda da commuovere. Bambini, ragazzi, genitori tutti cordiali pieni di premure, davano l’impressione di averci sempre conosciuti, una fraternità che dovrebbe durare sempre.
L’incontro con persone di Milano, Parma, Genova e altre città è stato talmente famigliare, non l’avrei mai pensato, le ore sono passate con velocità.
Riunioni di confidenze, di preghiera, scenette comiche, canti, suoni, balli, risate tante risate.
Questo incontro ha fatto bene alla mia cara Liliana, ha dato a me tanta gioia. Per Liliana lo stare insieme a Lucia e alle altre compagne con disinvoltura, l’ho vista molto presa nei “quadri” che hanno fatto, anche lei ha preso parte è salita sul palcoscenico, ha fatto la sua parte spontanea e felice. È la prima volta che succede questo.
Nel mio cuore c’è stata tanta gioia e serenità, peccato che il soggiorno sia stato breve.
Ringrazio Fede e Luce per avermi dato la possibilità di questo incontro di questa fratellanza da non dimenticare.

Romana Andrea – Roma

Questo articolo è tratto da:
Insieme n.22, 1979

Incontro internazionale a Cuneo – 28-29 aprile 1979 ultima modifica: 1979-09-16T18:20:34+00:00 da Lucia Pennisi

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