“Resi consapevoli della necessità di esserci per alleviare almeno in minima parte quella solitudine vissuta dai genitori, abbiamo creato il Germoglio”… “La Scintilla…Per dare corpo ad un sogno: creare un luogo dove la persona con handicap potesse vivere liberamente ed esprimesse a pieno la sua bellezza”… “Cosa sappiamo delle case-famiglia come luogo di relazione? Relazione di affetto, amicizia, del volersi bene…”… “Come si crea nel concreto una relazione con la persona disabile? Sedendosi accanto sul divano, vivendo ogni giorno e cercando di cogliere le cose che possono vivere e sentire nel profondo”….“L’amicizia trova modo di approfondirsi quando si prende del tempo per stare insieme, uniti in attività che nutrono l’amicizia stessa”.

Affermazioni e domande che descrivono un’attenzione un po’ oltre.

Oltre nel decidere di impegnare il proprio tempo o la propria vita perché la persona disabile trovi un suo spazio e tempo di buona vita. Piccole realtà, piccole esperienze forse – alcune di queste nate nello spirito di Fede e Luce –, molto significative per chi vi prende parte, disabile o no… In misure e modi diversi: un laboratorio di arti manuali, di scrittura, una radio, una casa famiglia, uno spettacolo teatrale, un punto vendita, un’associazione di comunità di vita… , ognuna di esse racconta come dare nuova densità al tempo vissuto, nel “luogo di una relazione che trasforma e diviene segno per il mondo”.

Cristina Tersigni, 2015

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.130

Luoghi della relazione ultima modifica: 2015-03-19T12:30:53+00:00 da Cristina Tersigni

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