Questa prima lista di film è stata fatta da due studenti di cinematografia per Ombre e Luci.

Fiction

Anna dei miracoli
The miracle worker, 1962, USA, A . Penn
Tratto dal testo teatrale di William Gibson, è la storia del difficile rapporto tra una bambina sorda e non vedente dalla nascita e la sua istitutrice. Un film di enormi contenuti umani che spiega in maniera esemplare quanto sia difficile penetrare in un mondo che ai più appare misterioso, ma che una volta compreso permette di scoprire tanto anche su se stessi. Oscar per le due attrici protagoniste, Anne Bancroft e Patty Duke.

Dietro la maschera
Mask, 1985, USA, P. Bogdanowitch
La vera storia di Rocky Dennis, adolescente affetto da una rara malformazione ossea. Rocky è un ragazzo di rara intelligenza e con mille interessi che cerca di vivere la sua vita nonostante sappia che sarà breve a causa della sua malattia. Lui, diverso nel mondo delle convenzioni, è perfettamente integrato in una società di reietti, come la banda di motociclisti amici della madre e trova 1’amore di una ragazza cieca che riesce a vedere ben oltre i suoi occhi malati.

Dimmi che mi ami Junie Moon
Tell me that you love me, Junie Moon, 1970, USA, O. Preminger, (F)
Pellicola con i pregi e i difetti degli anni ‘70, narra la storia della convivenza di tre persone, due uomini ed una donna. Lei ha il volto sfigurato (Liza Minnelli), il secondo è costretto su una sedia a rotelle e l’ultimo è epilettico. Insieme sapranno affrontare la diffidenza dei «normali».

Frankie delle stelle
(Frankie starlight), 1995, Usa Irlanda, M. Lindsay Hogg
Frankie, figlio di una giovane francese violentata durante la seconda guerra mondiale, è affetto da nanismo. Diventerà uno scrittore di successo narrando la sua storia. Film sognante, con splendide interpretazioni, analizza l’essere anormale di Frankie solo a sprazzi, preferendo focalizzare Y attenzione sulla sua visione della vita, alta come le stelle che ha imparato ad amare.

Gli esclusi
(A child is waiting), 1963, USA, J. Cassavetes
Uno dei primi film che affronta l’educazione di bambini disabili in un istituto della California. Alla sua seconda opera Cassavetes affronta con realismo inusijtato per l’epoca un tema spinoso.

Go now
(id.), 1995, GB, M. Winterbottom
Secco, tragico e schietto come l’argomento che tratta; semplice e traumatico come la malattia che colpisce il protagonista (un ottimo Robert Carlyle). Lui è un operaio con l’hobby del calcio che si confronta in prima persona con la realtà della sclerosi multipla. Male che infetta insieme al corpo tutte la sfere della vita del protagonista. Un film per la tv che stupisce per la qualità artistica, per la verosimiglianza delle situazioni e per la prova degli attori. Un piccolo gioiello.

Il grande cocomero
1993, F. Archibugi
Ispirato dall’esperienza del neuropsichiatra infantile Marco Lombardo Radice, il film narra la vicenda di una bambina con ricorrenti crisi epilettiche che instaura un profondo rapporto di fiducia ed affetto con lo psichiatra che la accetta nel proprio reparto. Sullo sfondo le storie di molti altri ragazzi disturbati che emergono a tutto tondo ampliando ed arric- chendo la vicenda. La regista è abile nel gestire il racconto, colorandolo con toni drammatici, divertenti a volte tragici, in maniera misurata e cadendo raramente nel sentimentalismo e nel facile compiacimento. Lodevole l’interpretazione di tutto il cast, in particolare colpisce Anna Galiena, divisa fra Tarnore della figlia che non riesce a capire e la relazione con una marito che ha amato e compreso fin troppo.

Lamb
(id.), 1986 , GB, C. Gregg – Un giovane religioso cattolico si prende cura di un bambino disadattato ed epilettico che la madre ha abbandonato in un collegio. Fuggono insieme con i soldi di una piccola eredità. Trascorrono giorni sereni ma le medicine finiscono (e le crisi del protagonista sono sempre più frequenti), i soldi pure e la polizia li cerca. Finale tragico in un film, tratto dal romanzo di Bernard Mac Laverty e ispirato a un fatto vero, che convince per la capacità di creare soluzioni originali distanziandosi da stereotipi letterari e cinematografici banali e scontati.

Risvegli
(Awakenings), 1990, USA, P Marshall – Un brillante dottore, grazie alle sue ricerche, riesce a far uscire dal coma alcuni malati affetti da encefalite letargica. Ma il miracolo si rivela effimero e dopo alcuni mesi i pazienti subiscono l’inevitabile ricaduta. Il film nonostante le buone intenzioni risulta melenso e inverosimile nelle atmosfere, nei toni e nella messa in scena, distanziandosi troppo dagli avvenimenti reali a cui si ispira. Risultano comunque ottime le interpretazioni di Robert de Niro, che ancora una volta dà prova delle sue capacità istrioniche, e di Robin Williams più controllato e convincente del solito.

The elephant man
(id.), 1980 , USA, D. Lynch – Probabilmente uno dei più bei film sulla diversità che siano mai stati girati, narra la vera storia di John Merrick, vissuto alla fine del XIX secolo in Inghilterra, distrutto nel fisico da un’incredibile serie di malformazioni ed esibito come fenomeno da baraccone con il nome di «uomo elefante». Grazie ad un medico che prende a cuore il suo caso, si scopre il grande patrimonio umano custodito in quel grottesco involucro. Grande ricostruzione della Londra di fine ‘800, splendida regia ed impressionanti interpretazioni, è un’opera che ribalta totalmente i valori in campo, descrivendo i «normali» come sfruttatori ed uomini senza poesia, riservata questa ad un uomo (e sottolineo Uomo) che è stato costretto a ricreare il mondo e sè stesso dentro di sè. Chi alla scena finale non si commuove, è meglio che si faccia un controllo medico.

Un angelo alla mia tavola
(An angel at my table), 1990, Australia, J. Campion – La biografia di Janet Frame, scrittrice neo-zelandese confinata per 8 anni in vari ospedali psichiatrici ed in realtà sana. Film importante, oltre che bellissimo, fa capire come sia facile essere considerato avulso all’ordine costituito.

La lista di film che segue è tratta dai cataloghi della LEDHA (Lega per diritti degli handicappati – Via S. Barnaba 29, Milano; tei. 02/6570425) e della Cooperativa La Rete (Via Taramelli 8/1, Trento; tei. 0461987269)

Eclissi parziale
1982, Cecoslovacchia, J.Jires
Marta, una ragazza di quattordici anni, sta perdendo la vista. Dapprima si illude che sia un fenomeno temporaneo, ma poi finisce per trovarsi in un istituto per ciechi con scarse possibilità di guarigione. Il problema dell’accettazione di questo nuovo limite è forte ed è unito alle complesse problematiche della fase adolescenziale: un bizzarro psicologo venuto da Praga Y aiuterà a ritrovare il suo equilibrio e la voglia di vivere.

Estate
(Sommer), 1986, Germania, P. Groning
Il film racconta il rapporto tra un padre e un figlio autistico che concentra la sua attenzione su una pallina di vetro. Il film si presenta apparentemente immobile e invece ha un suo modo originalissimo di procedere.

Gaby, una storia vera
(id.) 1987′, L. Mandoki
Storia vera di Gaby: affetta da paralisi cerebrale comunica solo muovendo il piede sinistro e grazie a questo piede scrive un libro dove racconta la sua lotta per comunicare e sviluppare la propria vita.

Il sapore dell’acqua
1982, Olanda, O. Seunke
L’educazione da parte di un assistente sociale di una adolescente ritardata e con gravi turbe psicologiche. Premiato alla biennale di Venezia nel 1982 come migliore opera prima.

Insieme
(Together) 1956, GB, L. Mazzetti
Il film tratta dell’amicizia che fra due amici sordomuti poetica e piena di tenerezza nonostante il tragico finale.

Joey
(id.), 1974, GB, B. Gibson
Quattro amici affetti da paralisi cerebrale con grande fatica e sacrifici riescono a scrivere a macchina le memorie di uno di loro: «Lingua legata»; una storia vera. Kenny, (The kid brother), 1987, USA Canada Giappone, C. Gagnon – La vita e i problemi di un tredicenne intelligente e vivace privo degli arti inferiori dalla nascita. Un film in bilico tra la commedia satirica ed il melodramma.

Lo sguardo degli altri
(Les regardes des autres), 1980, Francia, F. Solanas
Prodotta dalla CEE, è un’inchiesta incentrata su incontri ed interviste con diversi handicappati fisici.

Loving Walter
(id.), 1983 , GB, S. Frears
Racconta con grande finezza psicologica la situazione degli handicappati gravi adulti. Uno splendido film d’autore che sotto
linea il loro desiderio d’amare e il bisogno d’indipendenza.

Marna
1991, Cina, Z. Yuan
Una madre si dedica completamente, nella Cina di oggi, ad allevare il figlio tredicenne autistico ed epilettico. Un film ispirato all’esperienza autobiografica di Qing Yan, sceneggiatrice e interprete principale del film.

Sulle spalle del gigante
1979, GB, A. Simmons
Storia vera di un bambino nato senza braccia e senza gambe (a causa del Talidomide), abbandonato dai genitori, adottato da un camionista che costruisce una macchina capace di assicurare autonomia al bambino.

Test d’amore
(A test of love), 1985, Australia , G. Brealey
Storia vera di Anne McDonald, una bambina gravemente spastica intelligente strappata all’istituto in cui vive dall’età di tre anni, dal coraggio della terapista Jessica.

Documentari

Amore impedito
(Behinderte liebe) 1979, Svizzera, di M. Graf
In un paese della Svizzera tedesca, un gruppo di handicappati gravi ha vissuto in una comunità mista, con persone senza handicap, amici e volontari. Evitando facili pietismi, il film descrive la vita di questa comunità, anche nelle situazioni più difficili, la storia, i problemi e le scelte dei singoli ospiti con la loro ferma determinazione di stabilire un legame con la realtà esterna. I giovani protagonisti si interrogano sulla «diversità» e rivendicano il diritto all’amore e alla sessualità.

Bravo ragazzo
(Best Boy) 1979, Usa, I. Wohl
Philly è un insufficiente mentale di 50 anni; ha vissuto sempre in casa ed è del tutto impreparato ad affrontare la realtà esterna. Perde il padre e l’anziana madre non è in grado di accudirlo. Philly viene aiutato dal cugino (che è anche il regista del film) e da alcuni operatori sociali.

Fattore H
(id.), 1981, M.Cadringher
Illustra un’iniziativa promossa dallamministra- zione Provinciale di Genova: grazie anche alla disponibilità di una comunità operaia, decine di giovani handicappati sono stati assunti da una fabbrica dopo un periodo di prova. Pur tra mille difficoltà e perplessità sono riusciti a inserirsi nel mondo del lavoro.

Il paese del silenzio e dell’oscurità
1971, Germania, W. Herzog
Ogni scena di questo documentario di autore è una stazione dell’epico viaggio di Fini Straubinger. cieca-sordomuta. alla conquista di una possibilità in più per comunicare. La donna si è proposta di aiutare coloro che condividono la sua infermità. Accompagnata da una traduttrice (i ciechi ricorrono a un alfabeto tattile) vive con loro diverse esperienze.

Il silenzio e le parole
1994. D. del Boca e P. Motta
Il film è sostanzialmente costruito su tre storie. Sono incontri con persone che vivono con handicap differenti (rispettivamente l’autismo, la tetraparesi spastica, la sindrome di Down) e che raccontano se stesse e le proprie esperienze.

Impedito
(Behindert) 1974. GB. S. Dwoski
È il diario di un handicappato fisico. Mescola finzione e realtà documentaria senza distinguerle. Il film si divide in tre parti: l’incontro tra Dwoskin e una donna; il tentativo di vivere insieme; la progressiva crescita della contraddizione tra il «normale» e il «diverso». Con un finale pieno di humor nero.

Piero e gli altri
1990, D. del Boca e P. Motta
Il film è incentrato su Piero Motta (che è anche co-regista del film), un giovane tetraplegico che, in un’intervista, racconta la sua vita e analizza le reazioni della gente in situazioni da candid-camera in cui si improvvisa di volta in volta intervistatore, autostoppista, o deve chiedere aiuto per superare barriere architettoniche.

Soli
(Seuls), 1989, Belgio Francia, T. Knauff e O. Smolders
I volti e i gesti di alcuni bambini autistici in uno sconvolgente documento sulla condizione di isolamento in cui vivono, prigionieri della loro «fortezza vuota».

Stepping out
(id.), 1980, Australia, C. Noonan
L’idea di trasformare 40 insufficienti mentali è venuta a un terapista cileno, che riesce anche a farli uscire dall’istituto in cui vivono isolati. Il film racconta questa eccezionale avventura mostrando con quali tecniche e con quanta passione il terapista è riuscito nell’interno. Musiche di Keith Jarret.

Voglio il sole in faccia
1985, Francia, P.A.Fliroz e J.J.Roudière
Film girato dal fratello del protagonista Stephan, 22 anni (sindrome di Down): la famiglia lo aiuta a praticare molti sport e a integrarlo nella vita di tutti.

Catalogo ragionato di film dedicati al tema della disabilità ultima modifica: 1997-09-19T15:06:54+00:00 da Redazione

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