Ho letto con vivo interesse l’articolo “Comunità Alloggio per persone con handicap intellettivo — Dopo di Noi” pubblicato sulla vostra rivista che riproduce l’intervento della Dott.ssa Mariangela Bertolini al Convegno «Handicap e residenzialità protetta».
Come mamma di un ragazzo down di 39 anni, e come dirigente dell’ANFFAS mi ritrovo totalmente d’accordo sulle motivazioni espresse nel suo articolo, sul bisogno enorme ed urgente di Comunità Alloggio, sulla richiesta di posti di lavoro , sullo spreco di denaro pubblico e sulle modalità suggerite per l’organizzazione necessaria per risolvere questo grave problema.
Tuttavia il mio cuore di mamma e di dirigente dell’ANFFAS ora è meno angosciato per il futuro di mio figlio e di tanti altri ragazzi come lui, perché l’ANFFAS ha già realizzato quanto lei propone, a Rivarolo Canavese (TO) nella Comunità La Torre.
Infatti nei tre presidi socio-assistenziali, gestiti dall’ANFFAS, vere e proprie «case» per dieci ospiti, ciascuna con vita propria, i nostri ragazzi per lo più orfani hanno trovato la soluzione all’angoscioso problema del «Dopo di Noi». La struttura è convenzionata con l’USL competente del Territorio.
Ci sono laboratori attrezzati dove i nostri ragazzi, sotto la guida e l’assistenza di operatori qualificati, svolgono attività di ceramica, falegnameria, giardinaggio e bricolage a seconda delle loro attitudini e capacità. Alcuni ragazzi sono inseriti in attività lavorative esterne e tutti partecipano ad attività, fisioterapica, musicoterapica e di inserimento sociale esterno, con gruppi di volontari con i quali frequentano manifestazioni locali, gite, raduni sportivi e tutto quanto li può aiutare a migliorare la loro crescita umana e sociale.
Noi Soci dell’ANFFAS, genitori e parenti di ragazzi disabili intellettivi, abbiamo un solo obiettivo nel nostro pluridecennale faticoso impegno: costruire per i nostri figli strutture dove si ricrei l’accogliente ambiente familiare a cui il nostro figlio era abituato, assicurandogli una vita serena, dignitosa anche per quando noi non ci saremo più. Molte sezioni dell’ANFFAS hanno già costituito accanto ai Centri Diurni, Comunità Alloggio per disabili orfani, gestite in convenzione con l’Ente Pubblico.

Per stimolare la coscienza di tutti questi genitori, il più delle volte vecchi e stanchi, per dare loro più di una speranza e cioè qualche certezza, l’ANFFAS ha costituito la Fondazione Nazionale ANFFAS «Dopo di Noi» che ha, come scopo statutario, l’attuazione di inziative quali l’assistenza, la protezione, la cura materiale e morale degli insufficienti mentali orfani e/o comunque privi di assistenza familiare, provvedendo alla realizzazione di servizi sostitutivi della famiglia, quali case-famiglia, Comunità Alloggio, Pensionati di emergenza e strutture similari (art. 4 dello Statuto della Fondazione Nazionale Dopo di Noi).
Il progetto «Mini Alloggi» che la Fondazione Nazionale ANFFAS «Dopo di Noi» sta realizzando nella Comunità La Torre di Rivarolo Canavese, è un esempio di come si possa risolvere concretamente questo angosciante problema. Non è certamente Punico modo ma noi riteniamo che sia importante metterci a lavorare subito, non perdere più tempo a discutere, perché oramai abbiamo le idee chiare sul «Dopo di Noi» ed i nostri ragazzi non possono più aspettare e nemmeno le loro famiglie.
Saremmo contenti di mettere a disposizione di chi lo desidera o ne ha la necessità il frutto delle nostre esperienze ed il bagaglio delle nostre conoscenze, anche nel settore dell’informazione sugli strumenti di tutela per i disabili psichici previsti dal Codice Civile (interdizione, inabilitazione, tutela, donazioni, eredità ecc.).
Riteniamo fondamentale confrontarci con altre Associazioni o persone interessate al problema del «Dopo di Noi» poiché dallo scambio di idee, progetti, esperienze si esce arricchiti in conoscenza e coscienza e più determinati ad operare alacremente e correttamente per la soluzione del problema del dopo di noi.

Prof.ssa Rosina Zandano, g996 – Vice Presidente Fondazione Nazionale ANFFAS «Dopo di Noi»

Dopo di noi – Sono molti ad aspettare ultima modifica: 1996-09-22T08:41:45+00:00 da Redazione

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