Queste note sul «giocare» dei ragazzi autistici sono tratte dall’ottimo libro «A tu per tu con autismo » di Catherine Milcent, madre di un autistico oltreché medico psicoanalista e psichiatra infantile. Il libro è edito da Sansoni.
Giocare con qualcuno non è una cosa spontanea per lui, come non lo è nemmeno giocare in modo simbolico da solo. Il gioco è quasi sempre troppo rapido e spesso, anche quando il bambino autistico desidera parteciparvi, non riesce ad adeguarsi al ritmo degli altri.

Allora percepisce il suo smacco, si ritira o viene escluso e man mano che cresce, i suoi tentativi di partecipazione si fanno sempre più rari.
Insegnargli a giocare, cioè a praticare il maggior numero possibile di forme di svago, è indispensabile se non se ne vuole fare un emarginato.
Finché non capisce né il come né il perché dell’attività ludica o sportiva, la persona autistica, per cui la voglia di fare come gli altri non è una motivazione sufficiente, non ha nessuna ragione valida per interessarsi spontaneamente al gioco collettivo.

Finché non capisce né il come né il perché del gioco e dello sport, la persona autistica non ha nessuna ragione valida per interessarsi al gioco collettivo.

Come cominciare

Prima di inserire nell’attività della persona autistica altri bambini o persone, essa deve seguire un programma di apprendimento individuale, una specie di «lezioni private».
Questa fase spesso dura anni, a seconda della complessità dei giochi o degli sport in questione.
Che si tratti di tennis, nuoto, ping pong, Lego o giochi di società come la tombola, il gioco delFoca, la dama, il domino e le carte, le difficoltà vanno introdotte poco a poco. Quando il gioco sarà perfettamente compreso e controllato a livello individuale, l’adulto farà giocare un bambino autistico con un altro bambino sano, poi con più bambini (mai più di tre all’inizio) affinché le regole del gioco vengano generalizzate e il gruppo non gli faccia paura.
All’inizio ci si accontenterà di far durare l’attività per dieci o quindici minuti; poi, a seconda della reazione del bambino si potrà prolungarla progressivamente. Certo, le attività del tempo libero dipendono dalle capacità della persona autistica, ma anche dall’età e dagli interessi. Quando sarà in grado di dominarne più d’una, potrà lui stesso fare una scelta e prendere l’iniziativa.

Giochi di gruppo, al chiuso

Non appena le capacità del bambino glielo permetteranno, incoraggiatelo a stare con gli altri e a partecipare, a turno, a una vasta gamma di giochi: gioco dell’oca, dadi, ecc.
L’obiettivo è quello di fargli acquisire il più rapidamente possibile la tecnica di gioco e il concetto del turno, per consentire attività collettive, piacevoli sia per i coetanei non autistici che per gli adulti, in cui non ci sia bisogno di parlare molto. Scopa e poker non vanno esclusi, purché l’autista sia ben guidato. Alcuni bambini autistici sanno addirittura giocare a scacchi, attività che permette loro di effettuare un maggior decentramento e di iniziare a concepire punti di vista diversi.

Giochi all’aperto

Niente, assolutamente niente impedisce a un bambino autistico di imparare a nuotare, correre, saltare, sciare, pattinare, giocare a bowling, a tennis e a ping pong, a fare del surf, ecc.; è però necessario disporre del tempo e della pazienza necessari a insegnarglieli.
Dato che il bambino autistico non imita e non chiede, spesso viene messo in disparte e diventa così un iper-handicappato, come se la sua condizione non fosse già abbastanza problematica.
Purtroppo «l’autista» conosce solo ciò che gli viene insegnato, imparando ben poco per imitazione, diversamente dagli altri handicappati mentali in cui il ritardo non colpisce la sfera sociale.
Molti genitori, educatori o altri, si nascondono un pò troppo facilmente dietro l’incompetenza per razionalizzare la loro passività e la mancanza di coraggio; mentre invece, indipendentemente dall’età, una conoscenza che non c’è può sempre essere acquisita (…).

In genere gli effetti dell’improvvisazione sono disastrosi , perché tutto ciò che è inaspettato e sorprendente lo angoscia enormemente.

Il giocare del bambino autistico ultima modifica: 1994-06-18T10:29:34+00:00 da Redazione

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