Il sogno della sua vita

Voglio raccontare alla grande famiglia di Fede e Luce la nostra stupenda esperienza vissuta per quattro giorni nel luglio ’92. Qualche mese prima ricevo una telefonata dalla nostra responsabile regionale Lucia Casella che ci chiedeva se eravamo disponibili ad accogliere in casa nostra per qualche giorno, una mamma anziana (Agnese 74 anni) con la figlia disabile gravissima (Antonia 48) che venivano da Londra con il desiderio di visitare Padova e Venezia.
Abitando ad Abano Terme, ci sarebbe stato facile far visitare queste due città.
Dopo aver parlato in famiglia, insieme abbiamo deciso per il sì. L’orgoglio più grande era per il nostro figlio Gianni, di 21 anni, disabile motorio: avrebbe potuto mettere a frutto la sua modesta conoscenza d’inglese. Invece, purtroppo proprio in quei giorni, Gianni si trovò ricoverato all’ospedale per dieci giorni con una forma di linfangite.
Dopo tre giorni di viaggio, varie difficoltà e telefonate, finalmente mamma e figlia con una giovane accompagnatrice di nome Cristina, arrivano con la loro macchina all’uscita dell’autostrada di Padova dove io e mio marito stavamo aspettando. Accompagnate a casa nostra, stanche ma felicissime di essere finalmente arrivate, abbiamo cercato di metterle a proprio agio; poi la loro e la nostra disponibilità e serenità ha completato lo star bene assieme quei quattro giorni.
Anche i nostri figli Sandro e Carlo si son resi disponibili con la loro presenza a che tutto andasse bene, anche con la difficoltà del dialogo a causa della lingua diversa.
La signora Agnese era una mamma molto stanca ma serena; suo marito ha lasciato sola lei con Antonia appena vista la gravità della figlia e non ha più avuto sue notizie. Per la signora Agnese, figlia di genitori amalfitani ma nata e vissuta a Londra, era grande il desiderio di venire a visitare L’Italia.
Il giorno che siamo andati alla basilica di S.Antonio, volevamo aiutarla a spingere la carrozzina, ma Agnese rifiutava perché per lei era un appoggio per le sue gambe stanche.
Il giorno che siamo andati a Venezia., era felicissima perché finalmente aveva realizzato il sogno della sua vita.
Con grosse difficoltà per Antonia, siamo saliti tutti in gondola e abbiamo fatto un giro panoramico: siamo andati a visitare la basilica di S. Marco, una breve passeggiata per la città e tornati a casa felicissimi.
Per la nostra famiglia è stata un’esperienza bellissima e fra noi è nata una bella amicizia che continua e qualche volta ci si sente per telefono e ci scriviamo.
I tre giorni di viaggio di andata e tre di ritorno erano organizzati da Fede e Luce di Francia e ogni sera si fermavano ospiti in famiglie, avevano un programma ben fatto; sono state felicissime perché senza tutto questo, da sole non avrebbero potuto fare un grosso viaggio come questo.

Adriana Masiero e famiglia Abano Terme (Padova)

160 comunità del Nord-Est-Europeo

L’Europa di Baltico-Carpazi-Urali comprende 160 comunità Fede e Luce: Germania (7), Lituania (4), Polonia (136), Russia (5), Slovacchia (4), Repubblica Ceca (3), Ucraina (3).
Fede e Luce sorge e vive in situazioni di enorme diversità, soprattutto culturale e religiosa. Ecco due esempi.
1°- In molti di questi stati non esiste alcuna struttura, nessun sostegno per le persone disabili mentali, ma in Germania c’è tutto: centri, divertimenti, catechesi… Una maestra specializzata mi diceva; «il bisogno di Fede e Luce? è la gratuità! quella dell’amicizia, del tempo passato a “non far niente” insieme, pianti e risa condivise, affidati nella preghiera».
In Polonia, in questo momento, nascono iniziative in favore delle persone disabili, spesso grazie a persone impegnate in Fede e Luce. È una goccia di speranza per i nostri fratelli dei paesi vicini.
2°- Molte confessioni religiose coabitano in questi stati, a volte in armonia, spesso in conflitto.
A Fede e Luce abbiamo comunità ortodosse in Russia: greco-cattoliche in Ucraina: cattoliche in Germania, Lituania, Polonia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Ucraina: protestanti e miste a Praga.
In Marzo, a Lvov (Ucraina) 700 persone di sette chiese diverse si sono riunite per un ritiro con Jean Vanier: un miracolo ecumenico.
In una società così ferita e sprovveduta dove, dopo anni di dominio e di paura, ognuno, dopo aver ritrovato la libertà, è in ricerca, che tipo di messaggio porta Fede e Luce?
Abbiamo tentato di scoprirlo nel corso di una sessione di formazione a Rakov (60 Km da Mosca). Il tema era: «La comunità-Terra Santa?». Terra santa? Paradiso perduto? No, la comunità non è un paradiso immaginario. La nostra terra santa è a volte dura, difficile, ma reale; vi camminiamo insieme nell’amicizia e nella speranza di una comunione più profonda. Mi ricordo di una mamma di Lituania, che stava un po’ al margine della comunità, che mi ripeteva sempre: «Mia figlia è una punizione di Dio, devo accettarla, è giusto». Un anno dopo, la ritrovo con suo marito e la figlia disabile, completamente rasserenata: sua figlia aveva fatto venire il papà a Fede e Luce e, da qualche mese era tornato in famiglia dopo aver abbandonato l’alcool.
In un incontro con dei genitori a Mosca, li sentivo evocare la loro vita parlando di «accettazione», di «preghiera». Un papà chiese: «Chi può dirmi che cosa fare durante i cinque minuti in cui non ne posso più, quando tutto mi crolla addosso; tutti conoscete questi cinque minuti nelle nostre vite…».
Silenzio. Allora Mariangela, mamma venuta da Roma per testimoniare, ha preso la parola: «E vero, quando non se ne può più, si ha un bel pregare; non se ne può più lo stesso. Si ha bisogno della presenza degli amici. Fede e Luce è una piccola cosa, ma è così necessaria in certi momenti!»

Piotr Wierzchoslawski – (Cordinatore di zona)
O. e L. n° 93

Vita di Fede e Luce n.44 ultima modifica: 1993-12-23T08:57:08+00:00 da Redazione

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