Nella bella campagna di Zam’bèck presso Budapest si è tenuto dal 6 al 12 agosto l’incontro dei rappresentanti della zona Alpi-Danubio (Austria Italia Romania Slovenia Svizzera Ungheria).
Le Comunità ungheresi di Fede e Luce desideravano da tanto essere paese ospitante, e lo hanno fatto in maniera ottima. Infatti: — la casa scelta era proprio adatta: spaziosa e circondata dal verde, tanto da facilitare sia le attività comuni che il riposo e la preghiera personale;

  • l’organizzazione materiale è stata la migliore possibile;
  • le decorazioni erano ammirevoli per bellezza e varietà;
  • è stata molto gradita la possibilità offerta di fare un giro in auto e di visitare Budapest.

Tutto è stato pensato perché ognuno si trovasse in un’atmosfera familiare.
Il tema, felicemente scelto, «Ascolta i l sussurro dello spirito e va’…» è stato attuato in un programma ben equilibrato: dall’apertura, la prima sera, alle conferenze, ai «laboratori», tutto convergeva verso questa realtà infinita che è la presenza dello spirito al centro di tutta la vita. La prima serata ha visto riunite
all’aperto ottanta persone, per la maggior parte giovani. La presentazione di ogni paese, con la ricchezza dei costumi, la diversità delle lingue, è stata una scoperta e una presa di coscienza delle nostre differenze e delle nostre complementarietà nel formare un solo corpo nello Spirito. La conclusione della veglia è stato meravigliosamente animata da un gruppo ungherese che ha mimato rincontro del profeta Elia con Dio è stato un momento di grande commozione.

Le loro parole

Hanno tenuto conversazioni:

Mariana Mihelcic (tema: È lo Spirito che unisce le comunità nel mondo);
Padre Giulio Battistella (E grazie allo Spirito che una persona apparentemente sgraziata salva il mondo);
Marie-Noelle Ball (Storia e struttura di Fede e Luce);
Mariangela Bertolini (È lo Spirito che ci unisce nella Chiesa).

Le loro parole hanno arricchito tutti e hanno aiutato a riscoprire l’essenziale di Fede e Luce: il povero, il piccolo «Sono molto amati da Dio e sono profeti della sua tenerezza e misericordia». Le comunità FL devono vivere in questa realtà, che del resto è loro prima legge.
E stato apprezzato il formarsi di piccoli gruppi dopo le conferenze. Scambi di idee e testimonianze hanno permesso la conoscenza reciproca e la formazione di legami (malgrado l’ostacolo della lingua): il cuore sostituisce le parole.
Le celebrazioni eucaristiche ben preparate hanno aiutato alla riuscita dell’incontro. Il servizio umilmente fraterno dei sacerdoti ci ha aiutati ad ascoltare meglio il «Mormorio dello Spirito». L’ultima sera un’Eucarestia presieduta dal padre Jozsef Hagyl ci ha raccolti intorno a una grande tavola bianca in forma di croce, illuminata da lumini costruiti da persone handicappate.
La profondità del raccoglimento e la semplice bellezza delle Letture hanno fatto sì che ognuno sentisse la presenza dello Spirito d’Amore, dolce e forte, che ci spinge ad amare i più poveri e i più piccoli. La festa è durata fino a notte fonda: tra la cena delle specialità di diversi paesi, lo scambio di doni, i giochi, i canti.
Questa settimana, storica per la zona Alpi-Danubio, permetterà — mi auguro — la progressiva elaborazione di una identità comune in uno slancio rinnovato dalla fedeltà allo Spirito Santo che è sorgente di vita.
Yvette, 1992

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Ricordo Zsambèk

Vita fede e Luce - Incontro "Alpi-Danubio", 1992 - Ombre e Luci n. 40, 1992

Dell’incontro della zona Alpi- Danubio dell’agosto scorso rimane in me un dolce ricordo di comunione vissuta insieme con persone di diversa nazionalità e cultura, svizzeri, sloveni, ungheresi, rumeni e austriaci…
Mi ritornano in mente i volti cari e gentili di Yvette, di Èva dell’Ungheria e dei tanti giovani con cui, se non con la parola si comunicava con lo sguardo e col sorriso… soprattutto mi è rimasta impressa la presenza incisiva dei sacerdoti, che senza far rumore, hanno intessuto un legame spirituale fra tutti, grazie al fatto di condividere tutto con noi.
Padre Jozsef dell’Ungheria, padre Marijan della Slovenia, Padre Klaus sempre pronto con una parola gioviale per tutti e in tutte le lingue, e gli altri ancora, e il nostro Don Enrico, così umile e presente!… Quanta dolcezza nel loro gesto, la sera della grande festa Eucaristica, quando son venuti e prenderci per mano a uno a uno e ci hanno condotti a sedere alla grande Mensa a forma di Croce, dove si è celebrata l’Eucaristia!
E i momenti dei giochi e dei lavori insieme! Ricordo con quanta gioia e quanto impegno imparavamo nel gruppo la tecnica di fare il tessuto con la lana di vari colori impastata con acqua e sapone… Cantavamo e impastavamo veloci! Che divertimento con tutta quella schiuma che ci arrivava ai gomiti… E Zsuzsanna, la bella responsabile d’Ungheria che non conosceva le lingue e ci guidava con gesti e con ampi sorrisi!
E le serate in quell’ombroso indimenticabile cortile del Convento!… Le serate di preghiera intorno a immagini sacre e ceri accesi, e poi la serata delle testimonianze commoventi e vere!
E i giochi e le danze dell’ultima sera?… Si mescolavano le lingue, si ripetevano canti in lingua diversa, si danzavano passi di danze tipiche, con una gioia grande di vivere insieme qualcosa che vale, qualcosa che giova al nostro corpo e al nostro spirito, ma soprattutto che costruisce, perché lascia un segno indelebile.
Lo sappiano questo, coloro che con fatica e con amore hanno contribuito ad organizzare questo incontro!…
Delia Mitolo, 1992

Vita Fede e Luce n. 40 – Incontro “Alpi-Danubio” ultima modifica: 1992-12-13T10:03:34+00:00 da Redazione

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