I genitori, educatori e gli amici che avvicinano una persona affetta da carenze intellettive o che presenta disturbi della personalità, se non hanno avuto l’opportunità di conoscere le opere di Henri Bissonier, dovrebbero leggere lo studio di Suor Maria di Gialleonardo che offre la possibilità di entrare facilmente in contatto con il messaggio dello psicologo francese che ha speso la sua vita per la normalizzazione di soggetti in difficoltà.
È un messaggio di speranza, di grande speranza. “Il più modesto progresso di uno di questi piccoli, merita tutti i nostri sforzi”. Anche se è un lavoro difficile e lungo… c’è la speranza.

Particolarmente preziosa è la parte che tratta in generale dell’atteggiamento di chi avvicina i soggetti in difficoltà, sia per individuare la situazione della persona, sia per scoprire la maniera di avvicinarla, fatta di rispetto, fiducia, stima, accoglienza e soprattutto amore. Doti, queste, che dovrebbero essere le caratteristiche dei rapporti con tutte le persone, ma che sono essenziali con quelle più deboli e più indifese (cap. I, pag. 20).

Prima di entrare a parlare dell’educazione religiosa, sarebbe bene approfondire la parte che riguarda i mezzi di normalizzazione sul piano umano come il linguaggio o modo di espressione, la vita in comune soprattutto nei pasti presi insieme, il lavoro, il denaro, gli svaghi, che è trattata nel cap. III, pag. 86-90.

Passando a trattare dell’educazione religiosa vorrei segnalare la constatazione che, dopo una lunga esperienza, l’autore fa e cioè che il ritardo mentale non è una barriera per l’influenza religiosa.
Lo studio ci offre una metodologia, frutto dell’esperienza dell’educatore. E questo è veramente un arricchimento che qui in Italia non è stato offerto alle persone che volevano dedicarsi allo sviluppo della fede in soggetti con carenze intellettive.
Per prima cosa è essenziale mettere il soggetto in contatto con una comunità cristiana vivente. A questo proposito penso con gioia alle comunità Fede e Luce che, con le loro celebrazioni liturgiche, sono catechesi viventi.
La Liturgia, espone lo studio sulle opere dell’autore, è veramente efficace, concreta, fatta per essere capita, palpata; si dirige ai sensi, alla vista, all’udito, all’odorato, al gusto (pag. 105).
La Liturgia ha un linguaggio simbolico, i colori, i gesti, gli oggetti, il simbolo ricevuto in modo intuitivo, portano il cuore alla preghiera, all’ammirazione, alla gioia, alla lode (pag. 106). Essa, con la sua bellezza, grandezza, solennità, dà il senso del sacro (pag. 107) e favorisce l’espressione religiosa.
Il disadattato mentale è incline alla contemplazione, al bisogno di vedere, di partecipare con gesti alla celebrazione, di vivere con gioia la presenza di Dio: e questo è preghiera.

È importante la presentazione del libro della parola di Dio; le figure, i simboli biblici, i passi del Vangelo nella loro essenzialità sono particolarmente efficaci. Nella Liturgia il simbolo parla semplicemente: Chiesa = casa di Dio; acqua = vita, eucaristia = il banchetto di festa.
Oltre questa preghiera comunitaria alimentata dalla liturgia, il ritardato mentale sa pregare personalmente se avrà conosciuto l’amore del padre e l’amore di Cristo; sarà una preghiera fatta di silenzio, di contemplazione, più che di forma. Per arrivare a questa preghiera, l’ambiente familiare può essere d’aiuto (pag. 110).

I Sacramenti, segni della grazia, possono essere gustati se vissuti profondamente, se presentati nella loro semplicità, mettendo in evidenza l’efficacia del gesto, il simbolo, delle parole (pag. 137).
L’opera del Bissonier è innanzitutto un atto di fiducia, fiducia nell’animo umano, nella sua perfettibilità, nei germi di bontà e di amore che Dio vi ha deposto.
Suor Maria di Gialleonardo, con il suo lavoro, ci ha trasmesso il messaggio del Bissonier, e aiuterà molti ad avvicinarsi alla lettura diretta delle opere di tale autore che, vogliono divulgare una “pedagogia di Risurrezione”.

Recensione di Ida Maria Ferri

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.2, 1983

Ombre e Luci n.2 - Copertina

SOMMARIO

Editoriale

Speranza a dura prova di Mariangela Bertolini

Dossier: Conoscere l'handicap

Lorenza di Marie Claude Fabre
La paralisi cerebrale infantile di Roger Salbreux
Intelligenze prigioniere di Nicole Schulthes
Fermatevi per ascoltarci di Patrick
Terapia con il cavallo di Sara Mc Allister
Per esempio a Vicenza di Sergio Sciascia

Rubriche

Dialogo Aperto n.2
Vita Fede e Luce n.6

Libri

L'educazione religiosa degli handicappati nelle opere di Henri Bissonier, Maria di Gialleonardo
L'assistenza educativa al bambino con paralisi cerebrale nella prima infanzia, Adelaide Grisoni Colli
Non temere, Jean Vanier

L’educazione religiosa degli handicappati nelle opere di Henri Bissonier ultima modifica: 1983-06-01T12:12:51+00:00 da Redazione

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